Hitachi System CBT lancia la sfida della tracciabilità delle filiere produttive in agricoltura. Con un sistema basato sull’integrazione delle componenti di campo (sensori, dispositivi) alla raccolta ed elaborazione del dato per poi arrivare all’analisi ed alla gestione delle informazioni, la società di IT da 18 mila dipendenti worldwide e da un giro d’affari di circa 50 milioni di euro nella sola divisione italiana, controllata dal gruppo giapponese Hitachi ltd (350 mila dipendenti a livello globale), punta a inserire l’internet delle cose nel settore primario e ha particolari aspettative di recepimento dal mondo del vino.
Attraverso la tracciabilità, rintracciabilità e caratterizzazione sulla singola filiera, il sistema studiato dalla multinazionale e applicato al vino dovrebbe comportare, secondo le aspettative di Hitachi, la valorizzazione dei fattori di “distintività” del prodotto, aumentando il livello di competitività dell’azienda e sostenendo l’integrazione di business tra diversi attori.
“Il progetto di Food & Beverage Traceability – spiega a Pambianco Wine Flavio Radice, presidente di Hitachi Systems CBT – può essere applicato in più filiere del contesto agroalimentare per raccogliere informazioni direttamente sul campo, legate ad esempio all’andamento climatico durante il periodo di coltivazione per poi essere utilizzate ai fini di un contributo sulla qualità del prodotto trasformato. Ma è chiaro che tale soluzione si presta con particolare efficacia al mondo del vino, dove il cliente finale è particolarmente esigente”.
La lettura tramite app del codice QR impresso sull’etichetta della bottiglia consentirà, ai clienti finali delle aziende che si doteranno del sistema elaborato da Hitachi System CBT, di acquisire informazioni su un numero potenzialmente infinito di informazioni, dall’andamento dell’annata all’area di provenienza fino all’analisi organolettica del prodotto. “Sarà il cliente a decidere ciò che gli interessa sapere”, sottolinea Radice, evidenziando come il progetto si inserisca nell’ambito degli investimenti con iper ammortamento previsti dal piano nazionale Industria 4.0. “Secondo noi, questa soluzione rappresenterà una garanzia di tutela per l’horeca e per consumatore finale, anche in chiave di difesa dall’acquisto di prodotti contraffatti, e sosterrà al tempo stesso l’export di prodotti agroalimentari made in Italy”. Un altro canale su cui Hitachi sta puntando è quello dei consorzi di tutela, per la loro necessità di tutelare prodotto offrendo garanzie di autenticità. “Abbiamo grandi aspettative , ci stiamo muovendo con player importanti per raccogliere i investimento in tempi molto rapidi”, conclude Radice.