Il Comité Champagne fissa per metà settembre l’inizio della vendemmia 2016 e documenta un lieve incremento di spedizioni nel primo semestre, +1% sullo stesso periodo 2015 e +2% sugli ultimi dodici mesi, grazie alla forte crescita registrata nei paesi extra Ue (+9%), superiore a quella ottenuta nell’export intra Ue (+5%). Resta debole il mercato interno francese, che fa segnare un calo dell’1 percento.
Per quanto riguarda il futuro raccolto, in attesa dei riscontri qualitativi che dipenderanno naturalmente dalle condizioni climatiche dei prossimi 50 giorni, il Comité con sede a Epernay descrive il 2016 come un anno “particolarmente impegnativo” a causa delle gelate di fine aprile, che hanno distrutto le gemme sul 14% dei vigneti complessivi, e delle piogge eccezionali che hanno colpito l’intera Francia nelle settimane successive, culminate nella piena della Senna che ha messo a rischio la stessa sicurezza di Parigi. La pluviometria è cresciuta di due – tre volte rispetto alla media degli ultimi 20 anni e la fioritura si è conclusa a fine giugno con una decina di giorni di ritardo. Tutto ciò comporterà una diminuzione ormai certa delle quantità di uve vendemmiate.
Viticoltori e maison dello Champagne hanno infine concordato un accordo sulla resa commerciabile per la vendemmia 2016 a 10.800 kg/ettaro, di cui 9.700 derivanti dalla raccolta e 1.100 provenienti dalla riserva.