120 Cuvée, 43 marchi rappresentati, 900 professionisti del settore coinvolti. Sono questi i numeri della Giornata Champagne, organizzata la scorsa settimana a Milano presso l’hotel Principe di Savoia, a poche ore dall’inaugurazione della Vendemmia in Montenapoleone per la quale molte boutique avevano scelto proprio le prestigiose bollicine d’Oltralpe in un abbinamento speciale tra fashion e wine. «La Giornata Champagne è punto di riferimento per il mondo dei professionisti del vino, un’occasione unica per conoscere da vicino la diversità di cui è capace lo Champagne» commenta Domenico Avolio, direttore del Bureau du Champagne per l’Italia, che ha organizzato l’evento. La situazione economica del più famoso spumante metodo classico viene giudicata positiva. «Le bottiglie spedite dalle cantine della Champagne nel 2014 sono state più di 307 milioni, con una crescita dello 0,7% e un giro d’affari di 4,5 miliardi di euro, la seconda miglior performance commerciale nella storia. Sono cresciute inoltre le esportazioni verso l’Unione Europea, +4,4%, e verso i Paesi extra Ue, +6,3%» afferma Avolio. Quanto all’Italia, si conferma un ottimo mercato di destinazione per le bollicine francesi con una crescita dell”8,1% sul 2013, pari a 436 mila bottiglie in più e per un totale di 5,8 milioni di bottiglie circa. «L’Italia conferma la sua posizione tra i primi dieci mercati all’export, al settimo posto davanti alla Svizzera» sottolinea Avolio. Alla domanda sui Paesi più promettenti come margine di crescita, il direttore del Bureau du Champagne risponde così: «Ciascun marchio attua strategie di sviluppo diversificate sui diversi paesi. In linea generale, è già da qualche anno che i Paesi extra Ue dimostrano dinamiche di crescita interessanti». Tra le nuove iniziative previste per il 2016 dal Bureau du Champagne in Italia, tradizionalmente concentrate sulla difesa della denominazione e sulla formazione, spicca il lancio di Champagne Campus, sito internet disponibile anche in italiano e interamente dedicato a quanti desiderano approfondire la conoscenza della Champagne. Quanto alla concorrenza delle bollicine di prezzo inferiore (su tutte il Prosecco), Avolio risponde con diplomazia: «Lo Champagne rappresenta soltanto il 10% delle vendite di vini effervescenti nel mondo. Direi che c’è spazio per tutti e la possibilità per i consumatori di scegliere liberamente i prodotti che meglio rispondono alle proprie attese, i propri gusti e le occasioni di consumo».