Squadra che vince non si cambia. Con questa logica, il consiglio di amministrazione del Consorzio di tutela della Doc Prosecco ha confermato per acclamazione i vertici che hanno guidato la crescita impetuosa degli ultimi anni della denominazione che contraddistingue le bollicine prodotte tra Veneto e Friuli. Stefano Zanette, numero uno della Cantina di Vittorio Veneto e Conegliano, resta dunque presidente, affiancato dai due vicepresidenti Giorgio Serena (Vinicola Serena) e Fulvio Brunetta (presidente nella fase costituente) e dai membri del comitato esecutivo Giancarlo Moretti Polegato (Villa Sandi e La Gioiosa) e Valerio Cescon (Vignaioli Veneto Friuli). “Dovremo lavorare tutti assieme – ha commentato Zanette subito dopo la conferma – con l’unico obiettivo di consolidare una realtà economica unica a livello nazionale, che potrà continuare ad avere successo solo se le strategie saranno chiare e condivise, in un’ottica di gestione della denominazione Prosecco intesa come bene comune”. Al centro del programma sono state poste tre questioni: sostenibilità delle coltivazioni, potenziamento del valore della denominazione per garantire il mantenimento di un alto livello qualitativo e rapporto con le associazioni di categoria. Il 2014 è stato l’anno record del Prosecco che ha raggiunto una produzione di 306 milioni di bottiglie per un controvalore stimato in oltre 1,5 miliardi di euro con risultati eccellenti nell’export, caratterizzati dal +75% nel mercato britannico che è diventato il più importante per la denominazione. A fine maggio, il Consorzio era intervenuto con una nota ufficiale per smentire le voci apparse sulla stampa britannica sul pericolo di “shortage” e di aumento dei prezzi, assicurando che la produzione certificata con la vendemmia 2014, per quanto inferiore all’incremento stimato della domanda, ha sfiorato il +18 percento.