L’euro debole spinge al +19% le vendite nel trimestre di Pernod-Ricard, gruppo leader francese nel beverage alcolico, che ottiene comunque un incremento del 7% al netto dei cambi. Il giro d’affari dei tre mesi sfiora i due miliardi di euro, salendo a 1,92 contro gli 1,62 dello stesso periodo 2014. Tra i marchi controllati dal gruppo spicca per tasso di crescita The Glenlivet (+14%), che precede un altro brand del whisky, Jameson, e lo champagne Mumm, entrambi in aumento del 9 per cento. Le vendite dei primi nove mesi dell’anno fiscale 14-15 (il bilancio annuale di Pernod-Ricard sarà chiuso al 31 giugno, ndr) superano i 6,5 miliardi di euro e consentono al gruppo con sede a Parigi di superare le previsioni iniziali, condizionate dai pessimi risultati raccolti in Cina nel primo semestre, quando il giro d’affari era diminuito del 16 per cento. Proprio da Pechino giungono le notizie migliori del trimestre, con un’inversione di rotta nei consumi che limita la perdita dei primi nove mesi al 3 per cento. “Penso che alla fine dell’anno fiscale saremo prossimi alla stabilizzazione in Cina”, ha affermato al Wall Street Journal il managing director del gruppo con delega alle finanze, Gilles Bogaert. Il crollo in Cina, nazione dove le vendite di Pernod-Ricard erano precedentemente esplose, viene attribuito alla campagna di austerità avviata da parte del governo per limitare il malcostume dei regali costosi ai pubblici ufficiali. L’immediato impatto di tale campagna sarebbe stato riassorbito grazie allo spostamento degli acquisti da regalo ad autoconsumo.
Pernod-Ricard opera nel mercato attraverso due marchi-icona a livello globale, Chivas Regal e Absolute Vodka, 5 spirits brand di fascia premium, 5 vini premium, 7 etichette di fascia prestige (tra cui il cognac Martell e lo champagne Perrier-Jouët) e 18 key local brands (tra cui l’amaro Ramazzotti).