La birra italiana è un business in piena crescita. Mentre il settore sta vivendo in questi giorni a Rimini il suo momento clou con Beer Attraction, i dati diffusi alla vigilia dell’appuntamento da Unionbirrai evidenziano per il triennio 2015-17 un balzo del 55% per numero di imprese, salite da 649 a 1.008, e del 16% in termini di occupazione, da 7.893 a 9.126 addetti. E le previsioni a medio termine sono altrettanto positive: si parla di una crescita del 10% nei prossimi tre anni per numero di occupati.
Intanto Coldiretti ha stimato per il 2018, in Italia, un consumo pro capite medio di 32 litri a testa, con un giro d’affari per la prima volta superiore al miliardo di euro. Altrettanto positivo si sta rivelando l’export delle aziende italiane specializzate in quest’ambito: è risultato di poco inferiore ai 200 milioni, in progressione dell’11% nell’ultimo anno. E la spinta è arrivata dai birrifici artigianali, ben 860 in Italia, con una produzione annuale stimata in 55 milioni di litri. Un fenomeno favorito dall’ultima manovra dove, spiega l’associazione, è stata approvata una norma che prevede per i birrai artigianali una riduzione delle accise del 40% per chi produce fino a 10 mila ettolitri all’anno. E la conferma arriva dal presidente di Unionbirrai, Vittorio Ferraris, che afferma: “Grazie al nuovo regime fiscale l’intero comparto potrà risparmiare circa 6 milioni di euro di tasse all’anno da poter reinvestire nel settore per l’ottimizzazione e l’incremento della produzione”.
A Rimini hanno esposto oltre 600 aziende distribuite su dieci padiglioni, tre in più rispetto all’edizione precedente. La manifestazione organizzata da Italian Exhibition Group in collaborazione con Unionbirrai è giunta alla quinta edizione e dal prossimo anno cambierà formula, trasformandosi in Beer&Food Attraction, salone dedicato alla birra e all’alimentazione fuori casa, confermando al tempo stesso la contemporaneità con BBTech Expo, fiera professionale delle tecnologie per birre e bevande, e con International Horeca Meeting.