I soci del gruppo Illy investono 38 milioni di euro provenienti da riserve distribuibili per rafforzare le attività extra caffè. Nell’ultimo consiglio di amministrazione del 27 settembre, la holding presieduta da Riccardo Illy ha dato il via libera a un aumento di capitale da 38 milioni già sottoscritto interamente e si prepara a emettere un bond da 20-25 milioni con scadenza a 18-20 anni che, secondo quanto dichiarato dal nuovo amministratore delegato Federico Marescotti, dovrebbe essere lanciato all’inizio del prossimo anno.
“È la mia prima esperienza alla guida di un’importante azienda familiare – ha dichiarato Marescotti a Il Piccolo, principale quotidiano di Trieste, città dove ha sede il gruppo fondato nel 1933 da Francesco Illy – e la mia missione è quella di proseguire e rafforzare la crescita organica dell’azienda con nuove acquisizioni al di fuori del core business del caffè”. Il riferimento dell’AD è ai brand Domori (cioccolato), Dammann Freres (tè), Mastrojanni (vini), interamente controllati da Illy, e ad Agrimontana (confetture e marron glaces), partecipata al 40 percento.
Aumento di capitale ed emissione del bond potrebbero anticipare una stagione di shopping da parte di Illy, che dopo la cessione del 5% di Grom ha più volte espresso il desiderio di potenziare l’attività in ambito vitivinicolo, preferibilmente in Piemonte e comunque in territori di prestigio (al pari di Montalcino, dove già opera con Mastrojanni), senza escludere l’ingresso in nuovi ambiti, a partire dai prodotti da forno. Marescotti ha invece smentito la possibilità che il gruppo possa scegliere in tempi brevi la quotazione in Borsa. “Di fatto – ha dichiarato a Il Piccolo – molte società familiari italiane si sono aperte a investitori di minoranza con grande successo. Il modello di governance adottato dalla famiglia Illy è già molto vicino a quello di una società quotata”.