Sul podio del vino italiano sale Zonin 1821, preceduta da Caviro e da Cantine Riunite Civ, che nel 2015 ha mantenuto il primato tra i big dei fatturati vitivinicoli. La tradizionale classifica stilata da Anna Di Martino per CorrierEconomia vede per la prima volta un’azienda privata tra i primi tre enoplayer nazionali, interrompendo il monopolio delle cooperative.
L’ascesa di Zonin è il risultato di un esercizio chiuso in forte crescita (+16%) grazie soprattutto agli introiti derivanti dal vino italiano più apprezzato e bevuto all’estero nel corso del 2015, il prosecco, di cui il gruppo vicentino è tra i maggiori produttori e distributori con circa 20 milioni di bottiglie. In vetta resta la coop emiliana Cantine Riunite Civ, che comprende Gruppo Italiano Vini, con 547 milioni di euro, 208 milioni di bottiglie vendute e 368 milioni di export, realizzando un progresso del 2,7% sul 2014 (9,5% per Giv). In lieve arretramento il risultato dell’altro gigante emiliano-romagnolo, Caviro, che conferma il secondo posto a 358 milioni di euro (-1,8%), di cui 68,5% derivanti dall’export, per un totale di 253 milioni di bottiglie. Per Zonin il fatturato è 186 milioni di euro, di cui 157 dall’estero, e 49 milioni di bottiglie.
L’azienda vicentina, che ha appena rinnovato i vertici con l’uscita di Gianni e la nomina di Domenico Zonin alla presidenza, ha anche fatto segnare il più importante progresso anno su anno nella top ten dei vini italiani. Sono 14 le aziende e i gruppi che superano i cento milioni di euro, uno in più rispetto alla chiusura precedente, grazie all’ingresso nel club di Collis Veneto Wine Group.