Dodici addetti all’accoglienza full time, 100mila visitatori l’anno. Sono numeri importanti quelli che può vantare Zeni1870 in fatto di visite in cantina. L’azienda di Bardolino (Verona) è attualmente gestita dalla quinta generazione, rappresentata dalle sorelle Elena e Federica e dal fratello Fausto, i quali 13 anni fa raccolsero il testimone del padre, il visionario Gaetano “Nino” Zeni prematuramente scomparso nel 2006, il quale intuì le potenzialità dell’enoturismo soprattutto in una zona ad altissima frequentazione come quella del Garda.
Così, in netto anticipo sui tempi, Nino Zeni nel 1991 fondò in cantina il Museo del Vino, suddividendolo in aree tematiche, ognuna dedicata ad un aspetto diverso della filiera vitivinicola. E da allora, senza peraltro stringere accordi di esclusiva con agenzie, l’azienda ha investito nella cultura dell’accoglienza arrivando ai risultati attuali, che fruttano anche in termini economici: “La vendita diretta – spiega a Pambianco Wine&Food Federica Zeni – oggi genera circa il 10% del nostro fatturato, oltre a rappresentare una leva importante in termini di marketing. In termini di nazionalità, essendo sul Garda, prevale la componente tedesca, ma c’è anche tanta presenza svizzera e a luglio registriamo un boom di olandesi”.
Zeni1870 ha fatturato 11 milioni di euro nel 2018, per il 90% nel canale horeca e per l’80% grazie all’export con l’Europa come principale area di destinazione e con uno sviluppo importante in atto tra Stati Uniti e Asia, mercati seguiti direttamente da Elena Zeni. L’azienda nasce e si sviluppa nel territorio del Bardolino, ma fin dagli anni Sessanta iniziò a investire in Valpolicella, dove oggi dispone di una struttura dedicata all’appassimento delle uve in località Fumane e dove ha acquisito con il tempo una proprietà di circa venti ettari. Inoltre, dispone di altrettante proprietà a Bardolino e di una decina di ettari nel territorio del Lugana, dove opera anche attraverso conferitori ormai storici. La gamma è completata dalle produzioni legate alle altre due denominazioni veronesi ovvero Soave e Custoza.