In un quadro complessivamente negativo per le vendite nel canale duty free, diminuite lo scorso anno del 2,3%, la categoria wine & spirits non fa eccezione e perde oltre la media. Secondo i dati di Tax Free World Association, presentati alla 21.ma edizione di TFWA Asia Pacific Exhibition & Conference che si è tenuta la scorsa settimana a Singapore, il calo delle vendite di alcolici all’interno degli aeroporti nel 2015 è stata pari al 2,7 percento. Si tratta, ha affermato il presidente dell’associazione Erik Juul-Mortensen, del primo risultato negativo dal 2009. Complessivamente, l’incasso dei duty free è pari a 62 miliardi di dollari e l’unica categoria ad aver evidenziato una crescita è quella dei cosmetici e profumi (+2,3%).
Per quanto riguarda l’ambito w&s, il calo ha avuto un peso rilevante sul risultato complessivo, poiché vini e superalcolici generano il 16,5% delle vendite totali al duty free per un controvalore di 10,2 miliardi di dollari, ma la categoria ha limitato i danni rispetto ad altri ambiti come il fine food, che è diminuito del 4%, e soprattutto rispetto al crollo (-13,2%) registrato da gioielli e orologi.
L’Asia è la regione in cui i prodotti alcolici si sono mostrati più performativi, evidenziando un calo minimo (-0,1%) e realizzando incassi per 3,3 miliardi, pari a circa un terzo del business complessivo. “È evidente – ha commentato Juul-Mortensen – che la categoria wine & spirits, nonostante i molti cambiamenti che il nostro settore sta affrontando, non è stata affatto colpita e non ci sono peraltro prospettive di un calo di opportunità per questo importante canale”.