Rilancio dell’horeca in Italia e potenziamento del business americano, entrando nel cuore dei millennial. Il gruppo Pasqua Vigneti e Cantine fissa l’agenda per i prossimi anni, forte di un incremento del 18,1% nelle vendite 2016 quando la società ha raggiunto i 48,3 milioni di ricavi. Il numero di bottiglie vendute in un anno è passato da 13 a 15 milioni, mentre l’export della società veronese ha raggiunto a gennaio la percentuale monstre del 92% sul fatturato totale. I primi due mesi 2017 confermano il trend di crescita anche se la percentuale scende di poco sotto la doppia cifra (+9,6%).
Pasqua ha presentato la scorsa settimana a Milano i risultati di una ricerca commissionata all’istituto Episteme sui trend che caratterizzano il consumo di vino fra i millennial, la generazione più popolosa a livello mondiale, da cui si ricava che accessibilità e tipicità sono le caratteristiche più apprezzate dai giovani alla ricerca di prodotti veri, non mere invenzioni di marketing, trovando nel vino autenticità, passione e sentimento. “A Vinitaly – ha anticipato il presidente dell’azienda, Umberto Pasqua – presenteremo un prodotto nuovo, che tiene conto di questa ricerca”.
Gli Stati Uniti, con un balzo del 41%, rafforzano la posizione di primo mercato di destinazione per i vini Pasqua, che opera direttamente nel Usa dal 2009 quando fu l’attuale amministratore delegato Riccardo Pasqua, figlio di Umberto, a trasferirsi a New York per impostare quasi da zero la strategia commerciale. Oggi il nord America vale complessivamente 17 milioni di ricavi. Al successo ha contribuito il lancio di un vino, Passione e Sentimento, con un’etichetta ispirata a Verona e ai graffiti presenti sui muri della casa di Giulietta, pensata proprio per incuriosire e conquistare un pubblico più ampio e giovane. “Avevamo messo a budget 15 mila bottiglie di questo vino… lo scorso anno ne abbiamo prodotte due milioni” ha ricordato Riccardo Pasqua, tornato in Italia dopo aver affidato la guida del marketing e dello sviluppo commerciale di Pasqua Usa al fratello Alessandro.
Oltre agli Usa, Pasqua sta investendo con decisione nell’Asia e in particolare in Cina, dove alla fine dello scorso anno è stato firmato un memorandum per l’acquisizione al 51% dell’importatore Dalian Dego Biotech canalizzato sulle linee di business dell’online e della regalistica b2b. Il rilancio dell’Italia parte invece dal canale horeca e si tratta di una sfida impegnativa e non banale, per un brand legato alla gdo e il cui prezzo medio a bottiglia praticato dall’azienda al distributore è di poco superiore ai tre euro. L’idea dei Pasqua è quella di partire focalizzando le aree ad alta densità turistica, iniziando dalla ristorazione classica e operando con prodotti trasversali, come ad esempio il prosecco (di cui la società produce due milioni di bottiglie), che ha la forza per conquistare spazio in un paese complesso, dove ogni zona tende a valorizzare un proprio vino locale. “Il nostro è un progetto di distribuzione e non di volume, che sarà sostenuto dalla comunicazione del brand e dei valori dell’azienda. Non abbiamo fretta. Sappiamo che operare con marchio Pasqua sarà difficile, data l’associazione con la gdo, ma pensiamo di avere tutti i valori per poterlo fare” conclude Riccardo Pasqua.