L’imbottigliato del primo semestre dei vini Etna Doc registra una crescita del 30 per cento. Secondo l’analisi del Consorzio Tutela Vini Etna Doc sono state tre milioni le bottiglie prodotte a marchio Etna Doc nei primi sei mesi di quest’anno, pari a un imbottigliato di 24.700 hl contro le 2,5 milioni di bottiglie, equivalenti a 18.875 hl, del 2021.
“I dati attestano l’ottimo stato di salute della denominazione – commenta Francesco Cambria, presidente del Consorzio Tutela Vini Etna Doc – e superano quanto di buono avevamo già fatto l’anno scorso, quando avevamo raggiunte le stesse performance del 2019, lasciandoci definitivamente alle spalle le difficoltà del periodo più duro della pandemia”.
Scendendo nel dettaglio delle singole tipologie, spicca il balzo dell’Etna Bianco Doc (+37%) a conferma del grande favore che il Carricante ha incontrato nei consumatori. Bene anche l’Etna Rosato Doc (+50,3%), interpretato dal Nerello Mascalese. La tipologia più imbottigliata, invece, si conferma l’Etna Rosso Doc, che nei primi sei mesi del 2022 ha raggiunto quasi 1,5 milioni di bottiglie facendo segnare una crescita del 27% rispetto al 2021. “Da non sottovalutare la tipologia spumante – continua Francesco Cambria – che ora prevede la presenza del Nerello Mascalese almeno per l’80% e che, sebbene sia ancora una nicchia, ha margini di crescita davvero interessanti e dai quali ci aspettiamo molto nella seconda metà dell’anno”.
Per l’annata a seguire le premesse sono ottime secondo Maurizio Lunetta, direttore del Consorzio Tutela Etna Doc. “A maggio e giugno le piogge hanno consentito di mitigare gli effetti della siccità. Per ora le temperature estive, sebbene con ondate di calore sempre più frequenti, hanno valori che non hanno danneggiato lo sviluppo vegetativo della vite. Naturalmente saranno poi gli ultimi mesi di settembre e ottobre a fare la differenza”.