L’Italia riconquista la vetta mondiale delle quantità prodotte, già occupata nel 2013, superando la Francia (prima nel 2014) grazie all’eccellente vendemmia in corso che dovrebbe consentire ai nostri produttori di incrementare del 12% il numero di ettolitri prodotti: 47 milioni, contro i 42 dello scorso anno. La stima è stata elaborata da Unione Italiana Vini a seguito della ricognizione operata tra la fine di agosto e la prima decade di settembre sul territorio nazionale con Ismea e in collaborazione con il ministero delle Politiche agricole. La presentazione è stata effettuata l’11 settembre a Erbusco, in Franciacorta, presso la sede di Cà del Bosco, alla presenza di alcuni dei principali operatori nazionali. “La cautela – ha commentato Domenico Zonin, presidente di Uiv – è sempre d’obbligo quando si parla di previsioni. Se tali dati fossero confermati, l’Italia riguadagnerebbe la leadership mondiale tra i Paesi produttori, visto che la Francia prevede 46,5 milioni di ettolitri (-1% su base annua) e la Spagna circa 43 milioni (-3 percento)”. Si parla di uva sana e abbondante che prospetta un’annata di qualità tra il buono e l’eccellente. Tra le regioni, perderebbero quota (in quantità) Lombardia (-3%) e Calabria (-10%), stabile la Toscana, in crescita tutte le altre. A livello di prezzo, si amplia la forbice tra i vini da tavola e quelli con denominazione protetta, premiando l’attenzione per la territorialità. “Un segnale di conferma – conclude Zonin – che fonda una giustificata fiducia verso la crescita complessiva del valore della produzione vitivinicola italiana con riflessi auspicabili sull’export del 2016 dove, a questo punto, sfuggendo alla morsa ribassista imposta quest’anno dai vini spagnoli, è lecito attendersi incrementi di fatturato più consistenti rispetto a quelli del 2015”.