“Milano ha iniziato lo scorso anno un percorso per diventare, dopo la città della moda e del design, anche la città del vino”. Federico Gordini, organizzatore di Milano Wine Week, ha aperto con queste parole il convegno di inaugurazione della seconda edizione di una manifestazione che quest’anno vede oltre 340 eventi in programma. Al suo fianco, in terrazza Belvedere al palazzo di Regione Lombardia, c’erano l’assessore regionale Fabio Rolfi e il presidente nazionale di Coldiretti, Ettore Prandini. “Milano Wine Week ha coperto un grande vuoto, perché in città mancava un evento innovativo, frizzante e giovane legato alla comunicazione nel mondo del vino”, ha commentato Rolfi. “Questa oggi è una città internazionale, offre un palcoscenico di rilievo verso tanti mercati esteri, e abbiamo sposato l’iniziativa perché si apre anche alla ristorazione, valorizzando i rapporti tra i diversi soggetti che operano nel settore agroalimentare”, ha aggiunto Prandini.
Il convegno ha visto la partecipazione di tanti imprenditori del settore. Sono intervenuti Vittorio Moretti (Bellavista/Terra Moretti), Matteo Lunelli (Ferrari), Ettore Nicoletto (Gruppo Santa Margherita), Riccardo Pasqua (Pasqua Cantine e Vigneti), Roberta Corrà (Gruppo Italiano Vini), SimonPietro Felice (Caviro), Alberto Serena (Montelvini) e Cristina Ziliani (Berlucchi). A seguire, una tavola rotonda con i rappresentanti di alcuni consorzi di tutela: Innocente Nardi (Prosecco Superiore docg di Conegliano e Valdobbiadene), Luca Giavi (Prosecco doc), Adriano Gigante (Consorzio doc Friuli Venezia Giulia) e Silvano Brescianini (Franciacorta docg). Entrambe le tavole rotonde sono state moderate da Luciano Ferraro, caporedattore centrale del Corriere della Sera e presidente del comitato di Mww.
L’incontro è stato chiuso con la consegna dei The WineHunter Award Platinum da parte di Helmut Köcher, presidente e fondatore di Merano WineFestival, il quale ha preannunciato una presenza di Mww a Merano tra poco più di un mese in occasione del prossimo festival.
“Milano – ha concluso Gordini – è la città che può far nascere un modo nuovo di comunicare questo mondo, facendo prevalere l’emozione della scoperta dei vini e dei territori, arrivando alle generazioni più giovani che dobbiamo cercare di avvicinare. Milano può diventare una città dove costruire un laboratorio vero che sforni idee e proposte, a partire da Wine Generation Forum, vera novità di quest’edizione, che mette assieme cento ragazzi e ragazze degli anni 80 e 90 i quali operano nel mondo del vino, a vario titolo, e che rappresentano il futuro di questo settore”.