La fiera è andata bene, ma cinque giorni sono troppi. “La gente si ferma al massimo per tre giornate”, riconosce l’AD di Vinexpo, Guillaume Deglise, commentando i risultati dell’ultima edizione, di scena dal 14 al 18 giugno a Bordeaux. Un calendario troppo impegnativo per i 2.350 espositori che hanno partecipato alla manifestazione transalpina che riuniva le migliori aziende internazionali del vino, con la Francia prima nazione per numero di espositori, seguita da Italia e Spagna. “I costi sono troppo alti e i visitatori riducono di conseguenza il numero delle giornate di permanenza, impegnative anche per gli espositori, i quali ci hanno detto che il quinto giorno non è affatto rilevante”. La decisione per la prossima edizione, che si terrà nel 2017, è stata presa: Vinexpo inizierà il lunedì e chiuderà il giovedì. Dovrebbe quindi saltare la domenica, giornata da sempre discussa nelle fiere del vino, perché per quanto sia concepita per assecondare le necessità dei ristoranti che lavorano durante la settimana, in pratica finisce per richiamare un pubblico di non addetti ai lavori. Lo stesso Deglise ha poi ammesso che tale decisione ha sollevato parecchie obiezioni tra gli operatori. Resta dunque un punto interrogativo sul giorno di apertura, che potrebbe essere confermato alla domenica per chiudere poi al mercoledì, ma non sulla decisione di ridurre da cinque a quattro il numero dei giorni di Vinexpo. Quanto all’andamento della fiera, l’organizzazione non ha comunicato ufficialmente il numero dei visitatori, ma Deglise afferma che Vinexpo ha mostrato di avere un nuovo respiro: “Abbiamo tenuto conto delle critiche, ma questo è soltanto un inizio, il primo passo”.