Triple Sea Food marcia alla conquista di Brera, quartiere di Milano in cui il gruppo di ristorazione punta a realizzare un giro d’affari complessivo di circa 14 milioni di euro. Dopo l’apertura di Vesta lo scorso settembre, la realtà creata da Leonardo Maria del Vecchio (figlio del patron di Luxottica e CEO di Salmoiraghi e Viganò), Davide Ciancio, Carlo Ziller e Marco Talarico ha fatto il bis aprendo Casa Fiori Chiari.
Il nuovo ristorante è situato al civico 8 di via Fiori Chiari (dove, al numero 1A, prende casa anche Vesta), si sviluppa lungo 350mq per 140 coperti ed è provvisto di bar e dehors esterno. Questo rappresenta il secondo dei tre step previsti dal gruppo nella via meneghina che, a settembre 2023, vedrà la propria offerta completa con l’inaugurazione della trattoria milanese Ciumbia al civico 32.
“Ciò che vogliamo fare è creare un distretto gastronomico”, racconta a Pambianco Wine&Food l’AD Davide Ciancio. “Siamo quindi partiti aprendo il ristorante Vesta e il laboratorio dove realizziamo i prodotti da forno e la pasticceria e in cui abbiamo il fish corner adibito alla lavorazione del pescato, che serve un po’ da appoggio per ciò che stiamo costruendo. Ora, con l’apertura di Casa Fiori Chiari, siamo a metà del percorso. Questa sarà una cucina molto tradizionale – ed ecco quindi la scelta della parola ‘casa’ – e in più abbiamo la pizza”.
La proposta gastronomica, grazie agli chef Massimiliano Marfè e Fabio Carlone, vede protagonisti i piatti tipici della cucina mediterranea che strizzano l’occhio a una tradizione filopartenopea, come la Parmigiana di melanzane, le Alici di “Casa”, maionese al prezzemolo o la frittatina di pasta alla genovese. Il menu di Vesta, il cui executive chef è Giorgio Bresciani, è invece focalizzato su una cucina di mare.
Il prossimo settembre, e quindi nel giro di un anno esatto, “concluderemo le tre aperture con Ciumbia al civico 32, che sarà una tipica trattoria milanese in un ambiente disegnato da Dimorestudio“.
In termini di ricavi, “Vesta è proiettato ai 6 milioni l’anno, Casa Fiori Chiari ai 4-4,5 milioni mentre Ciumbia, che sarà un filo più ristretto rispetto agli altri in termini di coperti, punta ai 3,5-4 milioni. Una volta creati in modo orizzontale i tre brand, la prospettiva è di esportare i vari format in località di mare, montagna e all’estero”, conclude Ciancio.