Il Piemonte, e in particolare la provincia di Cuneo, traina l’export dell’agro-alimentare made in Italy. Lo afferma il ‘Monitor dei distretti agro-alimentari’ redatto da Intesa Sanpaolo sui primi nove mesi del 2021. Nel periodo infatti, il totale complessivo delle esportazioni è stato pari a 16,44 miliardi di euro, un vero e proprio record per il periodo in esame, contro i circa 15 del 2020 e i 14,4 del 2019.
E in questo panorama, le prime due categorie di prodotto esportate sono: i vini di Langhe, Roero e Monferrato, per un valore di 1,5 miliardi, in aumento sia sul 2020 (1,3) sia sul 2019 (1,3); e i dolci di Alba e Cuneo che hanno oltrepassato il miliardo di euro contro i 930 e 944 milioni degli anni precedenti. Chiude la top tre la categoria ‘alimentare di Parma, che si ferma ben sotto il miliardo a 879 milioni.
A livello di distretti, quelli del vino si lasciano alle spalle il risultato negativo del 2020 e realizzano nei primi nove mesi del 2021 un risultato di 4,4 miliardi pari a una crescita a due cifre sia nel confronto con il 2020 (+14,6%) che con il pre-pandemia (+11,7 per cento). Oltre ai già citati vini piemontesi, si registra un’ottima performance anche per i vini dei colli fiorentini e senesi, che realizzano 87 milioni di export in più rispetto al pre-crisi.
Vola poi l’export dei distretti agricoli che realizzano 2,7 miliardi (14,3% su 2020, +22,4% su 2019). Tra questi si distinguono in particolare la Nocciola e frutta piemontese (+34% tendenziale e +35,6% rispetto al pre-crisi) e il Florovivaistico di Pistoia (rispettivamente +37,3% e +39,3 per cento).
Per quanto riguarda i Paesi di destinazione dell’export, nei nove mesi del 2021 si registrano risultati positivi verso tutti i principali partner commerciali: in primis Germania (+5,7% su 2020), Stati Uniti (+16,2%) e Francia (+9,6%). Di contro, risultano in calo i flussi verso il Regno Unito (-8,7%), che dal primo gennaio 2021 non è più parte del territorio doganale e fiscale dell’Unione Europea.