La Toscana del vino arriva a Buy Wine, il workshop b2b di scena a Firenze il 12 e 13 febbraio (con 200 produttori e 250 buyer esteri) che rappresenta il lancio alle successive anteprime dei principali consorzi, con la freccia accesa per effettuare il sorpasso al Piemonte. Secondo le stime elaborate da Toscana Promozione, agenzia regionale che organizza l’appuntamento fiorentino, se la crescita di “Tuscan export” dei primi nove mesi (+21,9%, contro la media nazionale del 5,4%) fosse confermata per tutto il 2015, il giro d’affari del vino all’estero raggiungerebbe i 923,4 milioni di euro, a un passo da quello che fu il fatturato 2014 della “concorrenza” piemontese che però ha virato in negativo con una perdita del 4% a fine settembre 2015.
Al di là delle sfide, emerge un passo totalmente differente della Toscana rispetto al resto d’Italia, a cui stanno contribuendo le valutazioni sempre più favorevoli favorevoli della critica e degli investitori internazionali sui grandi vini di Chianti, Montalcino e Bolgheri. La crescita record viene confermata dall’Osservatorio Business Strategies Paesi Terzi, a cura di Nomisma Wine Monitor: considerando solo l’export verso i paesi extra Ue, il vino toscano viaggia a tripla velocità con un aumento del 29,4% contro il 9% della media italiana nei primi nove mesi 2015. In evidenza gli Usa, con il +47,3%, e la Cina, dove l’incremento è stato del 44,9%.
La Toscana è leader nazionale nei vini rossi dop, con oltre 400 milioni di euro venduti all’estero nel periodo considerato, mentre nella classifica totale delle regioni italiane deve cedere il primato al Veneto, che svetta oltre il miliardo di euro grazie ai bianchi e agli spumanti. Le aree di mercato principali per il vino toscano a denominazione d’origine sono America settentrionale (188,2 milioni) ed Europa (186.0 milioni di euro) con incrementi, rispettivamente, del 15,8% e del +5,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Per quanto riguarda l’andamento dei prezzi 2015, le dop toscane confermano il passo accelerato rispetto alla media italiana (+8%) con balzi del 36,9% del Chianti Classico, del 24,5% del Nobile di Montepulciano e di quasi il 15% del Brunello di Montalcino.