600 mila euro per ettaro: tanto valgono mediamente i terreni coltivati a vigneto nelle colline di Barolo (Piemonte), secondo lo studio condotto dall’Area Research di Mps (Monte dei Paschi di Siena) e diffuso ieri. Nella graduatoria dei più costosi appezzamenti in ambito vinicolo, svettano dunque i colli delle Langhe che danno vita al più prezioso vino piemontese. Barolo precede la zona del Lago di Caldaro in Alto Adige, che si ferma a 500 mila euro per ettaro; al terzo posto il Prosecco Superiore dei colli di Valdobbiadene e Conegliano con 405 mila euro a ettaro. Fuori dal podio, invece, le alture del Brunello di Montalcino (350 mila euro) e i terreni dello spumante metodo classico Trentodoc (320 mila euro). Lo studio, in generale, evidenzia una stabilizzazione del mercato, dopo il decollo dei prezzi che ha caratterizzato gli anni dal 1999 al 2007, ma non c’è stata nel vino l’erosione di valore che ha riguardato invece i terreni agricoli comuni nel 2012 e 2013, anche per effetto dell’Imu agricola. I prezzi, com’è logico, rispecchiano l’andamento di mercato dei vini prodotti in quelle zone, combinato con la disponibilità di terreni da coltivare a vigneto: la viticoltura è ancora un buon investimento se se si creano le condizioni per l’export del prodotto, con particolare attenzione ai mercati emergenti. I valori si consolidano anche nei vigneti di Chambave in Valle D’Aosta, nella piana Rotaliana a nord di Trento, in Franciacorta e, nel Veneto, tra l’area del basso Piave e i Colli Euganei. Lungo gli Appennini tengono la Toscana, in particolare il Chianti Classico, e i Castelli Romani, area di riferimento per il mercato della capitale. “Le regioni meridionali e le isole – conclude lo studio Mps – hanno invece forti spazi di crescita dato che i costi ad ettaro sono ancora abbordabili mentre l’enologia meridionale ha fatto passi da gigante attraendo investitori in aree particolarmente vocate e appetibili, oltre che per la realtà vitivinicola, anche per le risorse storico-artistiche e paesaggistiche, come nel caso della Sicilia orientale attorno all’Etna e occidentale, nel Trapanese, e nella Puglia salentina”.