Terre Cevico archivia l’anno a due velocità. Nell’esercizio 2022-23 (chiuso lo scorso 31 luglio) il gruppo cooperativo ha riportato un fatturato aggregato di 217,2 milioni di euro, in aumento del 14,5% sul periodo precedente, di cui 196,7 milioni generati solo da Cevico (+17,1 per cento).
L’export, con un +18%, è arrivato a rappresentare il 43% dei ricavi complessivi. Il gruppo di Lugo (Ravenna) è presente in 69 nazioni e i primi tre mercati di imbottigliato sono: Giappone (5 milioni di euro), Cina (2,23) e Russia (2,2). Per quanto concerne l’Italia, il mercato ha riportato una crescita sia in Gdo sia in Horeca, cresciuti rispettivamente del 2,9% a 48,8 milioni e del 25% a 12 milioni.
L’utile netto ha invece riportato una flessione, passando dai 669mila euro del 2022 ai 438,5mila del 2023. Il patrimonio netto aggregato ha invece toccato quota 86,9 milioni di euro, dagli 86 milioni dell’anno precedente. Il plusvalore per i soci (ovvero il valore originato dalla differenza tra le liquidazioni dei prodotti conferiti e il prezzo di mercato) è stato di 6,3 milioni di euro.
Lo scorso ottobre, Terre Cevico ha incorporato le cooperative Le Romagnole, Winex, Romagnole Due e le aziende controllate Due Tigli, Enoica e Rocche Malatestiane. L’operazione ha sancito il passaggio della realtà romagnola da consorzio a cooperativa di primo grado.