Moda e vino appartengono al dna imprenditoriale di Corrado Alota. Il fondatore dei negozi Jdc ha festeggiato i 15 anni di attività nel mondo del wine, iniziata nel 2002 con l’acquisizione di Tenuta San Pietro in zona Gavi (Alessandria), con un evento presso lo spazio dedicato all’azienda e aperto a Milano in corso Buenos Aires, dove i vini biologici e biodinamici convivono con i capi d’abbigliamento di ricerca e con i piatti firmati da Sergio Mei, executive chef del progetto San Pietro Milano.
Intanto continuano gli investimenti di Alota nella tenuta situata nel territorio comunale di Tassarolo, azienda-boutique da un milione e mezzo di euro con 200 mila bottiglie l’anno, che punta ad aumentare la produzione arrivando a 300 mila bottiglie entro tre anni. Dopo la realizzazione dello spazio a Milano, è stata avviata la costruzione di un wine resort con sette suite affiancate da una spa per trattamenti con vinoterapia e una nuova cantina di produzione. La produzione vinicola bio a marchio San Pietro viene esportata in nord Europa, Stati Uniti, Canada, Giappone e Cina.
Alota rilevò Tenuta San Pietro dalla famiglia Gazzaniga, che fondò l’azienda alla fine degli anni ’60 e la trasformò da realtà agricola diversificata a specialista del vino, con il rilancio fin dagli anni Settanta del Cortese di Gavi. L’imprenditore milanese della moda decise di acquisire la tenuta con per farne un buen refugio personale, per poi appassionarsi di vino biodinamico e avviare progetti di rivalutazione dell’azienda e del territorio circostante. Dal 2002 a oggi ha acquisito tanti piccoli appezzamenti di terreni incolti o mal coltivati con annesse baracchette dove, nel corso degli anni, era stato ammassato ogni tipo di rifiuto, per bonificare e rilanciare la viticoltura di qualità. Oggi l’azienda si estende su 65 ettari di superficie, dei quali 35 sono vitati e la parte restante è occupata da prati e boschi di rovere e acacia.