La vendita diretta, sostenuta attraverso investimenti nell’accoglienza e nella ristorazione interna alle aziende, assume un peso sempre più rilevante nei bilanci del vino. Una conferma arriva da Tenuta Montemagno, realtà del Monferrato di proprietà dell’imprenditore varesino Tiziano Barea (fondatore di Btsr a Olgiate Olona, società specializzata nella produzione di sensori e sistemi di controllo del filo in processi industriali automatizzati). “La metà delle nostre vendite in Italia sono realizzate oggi all’interno dell’azienda”, spiega Barea a Pambianco Wine.
L’Italia peraltro resta il principale mercato di destinazione delle circa 140 mila bottiglie prodotte l’anno, con obiettivo di arrivare a quota 200 mila, dalla tenuta di Montemagno (Asti) che ha una dimensione complessiva di cento ettari di cui 15 coltivati a vigneto e i restanti 85 tra noccioleto e seminativo, oltre a una tartufaia e ai prati utilizzati come area di allevamento per i cavalli. Il 40% della produzione vinicola viene invece esportata tra Stati Uniti, Nord Europa e Far East, con una particolare crescita in atto per il Giappone.
L’investimento in accoglienza, sottolinea Barea, non è uno strumento fine a se stesso ma rappresenta un cardine della promozione dei vini prodotti in azienda. La tenuta dispone di 17 camere e di un ristorante a uso esclusivo interno. “Con questi mezzi – afferma l’imprenditore – vogliamo offrire emozioni ai nostri clienti e trasmettere al meglio un territorio dichiarato patrimonio mondiale dell’umanità dall’Unesco”.
L’ultimo vino realizzato da Tenuta Montemagno è il Barolo Soranus, da uve coltivate in un vigneto preso in affitto a La Morra con vinificazione tutta interna. Oltre ai classici vini del Monferrato, l’azienda sta ottenendo notevoli risultati dal lancio delle bollicine, che oggi assicurano circa 20 mila bottiglie l’anno.