Abbattere i costi fissi. È questo il mantra che accompagna l’attività dei food retailer durante la riapertura. Per affrontare i consistenti cali di fatturato e la mancanza di liquidità necessaria per far fronte alle spese, occorre innanzitutto ridurre l’incidenza del canone d’affitto. Pertanto, la ricerca è sempre più rivolta a location più piccole, per fare meno somministrazione e più delivery, con spazi esterni da destinare ai dehors e possibilmente decentrati, avvicinandosi a una modalità di esercizio tipo negozi. È quanto emerge dall’ultima indagine di Engel & Völkers Commercial Milano con Rödl & Partner, effettuata lo scorso mese su un campione di 6600 esercenti su base nazionale.
La scelta di cambiare location dipende anche dalla disponibilità o meno dei proprietari dei muri di concedere dilazioni di pagamento del canone. “Il 66% degli intervistati e appartenenti alla macro categoria del food retail ha dichiarato di aver domandato una dilazione del canone. Di questi il 39% l’ha ottenuta mentre il 27% ha avuto un diniego dal proprietario dei locali”, precisa Gianluca Sinisi, licence partner di Engel & Völkers Commercial Milano e Lombardia.
Il 53% dei conduttori in locazione ha dichiarato che porrà maggiore attenzione ad un canone più sostenibile, ma quello che è gradito agli esercenti è anche una “maggiore flessibilità contrattuale” (34%) e, in particolar modo, di questi il 14% auspica una “maggiore libertà di uscita dal contratto”, nonché anche nuove soluzioni contrattuali. Inoltre, il 27% dei rispondenti si mostra interessato a una forma di compartecipazione nella quantificazione del canone con la parte preponderante in percentuale sul fatturato, mentre il 33% preferirebbe la parte preponderante del canone fissa ed una quota residuale in percentuale sul fatturato. Il 26% dei rispondenti afferma di non essere interessata a soluzioni di questo tipo.
“I conduttori – ha affermato Valeria Spagnoletti Zeuli, partner di Rödl & Partner – mostrano di essere alla ricerca di un accordo con i locatari che preveda nuove soluzioni, anche con nuove formule quali ad esempio, ove possibile, la compartecipazione agli utili nella quantificazione del canone, soluzione che nelle risposte all’indagine è gradita a circa il 60% degli intervistati”
Infine, a livello strategico, si conferma l’altissima attenzione verso il mondo digital. I food-retailer dichiarano che si focalizzeranno maggiormente sui social-media coltivando proprie community (53%), o con tools innovativi come video-tutorial e dirette social (27%) per mantenere ed implementare l’engagement e comunque il maggiore uso del food delivery (40%).