La pandemia non ha risparmiato nemmeno Coca Cola. Il colosso internazionale delle bibite sta affrontando una fase difficile, causata dal forte calo delle vendite nel secondo trimestre dell’anno, chiuso a 7,15 miliardi di dollari contro i quasi 10 miliardi dello stesso quarter 2019. E la risposta del gruppo di Atlanta non si è fatta attendere.
Il piano di ristrutturazione annunciato prevede una riduzione delle unità operative che passeranno da 17 a 9. Ciò comporterà una contrazione degli organici. Il gruppo, che contava 86.200 dipendenti in tutto il mondo al 31 dicembre, di cui oltre 10 mila negli Stati Uniti, offrirà a 4mila lavoratori negli Stati Uniti, in Canada e Porto Rico la possibilità di lasciare volontariamente il lavoro in cambio di incentivi. Si prevede che i programmi globali di licenziamento costeranno all’azienda tra i 350 e i 550 milioni di dollari.
Coca Cola ha sofferto più del concorrente PepsiCo la chiusura del canale horeca. A osservarlo è Bloomberg, notando che Pepsi è sostenuta dagli snack e dai prodotti per la colazione, che stanno tenendo grazie al maggior tempo passato in casa dai consumatori.