Il 2014, condizionato dalla pioggia, è stato mediamente un anno difficile per le quantità d’uva raccolte in Italia e di conseguenza la produzione vinicola è scesa del 17% a 40 milioni di ettolitri. In un contesto difficile, spiccano alcune situazioni in netta controtendenza. È il caso della Sicilia, dove l’imbottigliamento di vini a denominazione di origine controllata ha superato nei primi cinque mesi dell’anno in corso gli 89 mila ettolitri contro i 68,4 mila dello stesso periodo 2014, effettuato su vendemmia 2013. Il saldo fa segnare un +24 percento. Antonio Rallo, presidente del Consorzio Sicilia Doc, consigliere di Assovini Sicilia, (che associa circa 70 aziende per un fatturato complessivo di 250 milioni di euro, destinati per il 40% all’estero), e patron di Donnafugata, sostiene: “Dalle tendenze attuali si può agevolmente prevedere di giungere a 28 milioni di bottiglie entro fine anno, superando così le più rosee aspettative. Oggi si stanno costruendo le basi per portare la denominazione Doc Sicilia sui mercati in maniera strutturata, con l’opportuno riconoscimento di valore e prezzo: in tal modo si potrà dare una svolta importante alla viticoltura siciliana”. Il consorzio Doc Sicilia è entrato a regime da circa un anno e, nelle intenzioni dei produttori, servirà all’isola per aumentare la propria qualità e ridurre il vino sfuso destinato alla distribuzione low cost. Dal punto di vista della promozione, le attenzioni dei produttori siciliani di vini Doc sono rivolte prevalentemente agli Stati Uniti, dove il consorzio sta portando avanti una campagna di promozione, mirata a stampa e operatori di settore iniziata ad aprile e che si concluderà a fine anno.
Salendo a Nordest, c’è un’altra regione che festeggia ed è il Friuli Venezia Giulia. La produzione nell’area del Collio Doc, secondo la “Relazione previsionale e programmatica 2015-2017” realizzata dalla provincia di Gorizia, sarebbe aumentata del 6% grazie all’inverno mite e a un inizio di primavera caldo, che “hanno permesso al ciclo vegetativo della vite di evolversi con quasi tre settimane d’anticipo rispetto alla normalità”, si legge nel documento, con una qualità superiore alla norma soprattutto nei bianchi tipici come Sauvignon, Pinot grigio e Friulano. Proprio i vini bianchi sono i più richiesti dal mercato, con prezzi al rialzo, grazie anche alle spumantizzazioni della Ribolla gialla e soprattutto ai risultati del Prosecco doc.