Un nuovo progetto attende il fondatore e CEO uscente di Starbucks. Howard Schultz, amministratore della nota catena di caffetterie, ha rassegnato le dimissioni e da gennaio si dedicherà allo sviluppo dei Reserve, i nuovi concept store di lusso legati al marchio statunitense, che sforneranno tra l’altro il pane fresco di Princi.
Schultz, che in Starbucks sarà sostituito dall’attuale direttore operativo Kevin Johnson, gestirà le aperture di una ventina di negozi di fascia alta sull’esempio della Seattle Reserve Roastery and Tasting Room, aperta due anni fa e diventata progetto pilota dell’alto di gamma, con prodotti in menu come lo speciale caffè riserva da 12 dollari a tazza.
Secondo la versione ufficiale della stampa americana, la mossa di riposizionamento del brand fondato dallo stesso Schultz nel 1971 punterebbe a distinguere Starbucks da una concorrenza sempre più agguerrita a proporre un modello alternativo alla tendenza crescente degli acquisti online, che non risparmia nemmeno l’horeca. Schultz, la cui ‘creatura’ ha ottenuto successo proprio perché rappresenta un modello diverso dalla classica caffetteria convertita piuttosto in lounge wi-fi dove consultare il tablet o fare incontri di lavoro, è convinto che, offrendo un’esperienza di lusso comunque accessibile, spingerà i potenziali clienti a uscire di casa.
C’è poi una pista politica sorta a seguito del supporto di Schultz per la sconfitta Hillary Clinton durante l’ultima campagna elettorale, con tanto di lettera scritta all’indomani della vittoria di Donald Trump nella quale mr. Starbucks si dichiarava ‘stordito’ dall’esito del voto. Per alcuni osservatori, le sue dimissioni con passaggio all’alto di gamma potrebbero costituire una risposta conciliante rispetto alle proteste e alla disaffezione verso la catena del caffè da parte dei sostenitori di Trump; altri addirittura ipotizzano che Schultz possa correre alle prossime presidenziali come rappresentante dei democratici.