Conti da record per Schenk Italian Wineries. La controllata italiana del gruppo svizzero Schenk ha chiuso il primo semestre con 54,7 milioni di ricavi, in crescita del +15% sullo stesso periodo 2016, e con un balzo del 26% nell’export, per un valore di 33,4 milioni di euro. In crescita anche il numero delle bottiglie vendute (+4%), pari a 26,7 milioni di unità.
Buone anche le prospettive, nonostante le difficoltà legate alla scarsità di produzione per l’annata 2017, condizionata dall’andamento climatico. La vendemmia in corso determinerà un calo di circa 13 milioni di ettolitri rispetto al 2016, per effetto della contrazione dai 54 milioni di ettolitri del 2016 a 41 milioni di ettolitri di quest’anno. “Si tratta però di un problema circoscritto ai volumi, non alla qualità”, precisa l’amministratore delegato Daniele Simoni, “che siamo riusciti a mantenere ad alti livelli grazie ad interventi tempestivi ed alle importanti escursioni termiche che ci hanno aiutato a preservare l’integrità dell’uva nonostante il caldo precoce”.
Simoni teme che il decremento produttivo a livello europeo possa determinare un aumento dei prezzi, con conseguente calo dei consumi o ricerca di alternative tra Est Europa o nuovo mondo. “Noi siamo però molto ottimisti, e confidiamo che il consumatore rimarrà fedele alla qualità, riconoscendo e premiando le nostre scelte”, conclude l’AD.