Sarà Edoardo Fumagalli, chef ventottenne (ma già stellato Michelin) de La Locanda del Notaro a Pellio Intelvi (Como), a rappresentare l’Italia nella prossima finale internazionale del S.Pellegrino Young Chef, che si terrà a giugno 2018. Fumagalli si è imposto nella finale italiana, di scena lunedì 11 settembre al Circolo Marras a Milano, con dieci chef concorrenti tutti under 30 e valutati da una giuria di senior d’eccellenza composta da Cristina Bowerman (Glass Hostaria, Roma), Caterina Ceraudo (Dattilo, Strongoli), Carlo Cracco (Cracco, Milano), Loretta Fanella (consulente pasticciera e ristorante Borgo San Jacopo, Firenze), Anthony Genovese (Il Pagliaccio, Roma) e Ciccio Sultano (Duomo, Ragusa).
Spetterà ora a Genovese il compito che nella passata edizione fu di Davide Oldani: quello di “mentor chef”, che consiste nell’affinare il piatto del concorrente per preparare al meglio il candidato per la sfida internazionale.
Si tratta della terza edizione del progetto lanciato da S.Pellegrino per individuare il miglior young chef mondiale, ideale seguito in chiave scouting del World’s 50 Best Restaurants che ha S.Pellegrino e Acqua Panna (entrambe controllate dal gruppo Nestlè) tra i principali partner e che ha visto trionfare quest’anno l’Eleven Madison Park di New York, davanti a Osteria Francescana di Massimo Bottura, vincitore nel 2016.
Il contest dedicato ai giovani conferma il legame tra l’acqua minerale italiana più famosa del mondo e l’alta cucina. La scelta dello spazio di Antonio Marras come location testimonia invece il link con il mondo della moda, a cui S.Pellegrino è storicamente legata e che ha visto in passato la realizzazione di bottiglie in serie limitata e firmate da diverse maison, tra cui Bulgari e Missoni. “Stiamo studiando ora la limited edition per il 2018 – spiega a Pambianco Wine Stefano Marini, direttore della business unit Italia – e anche in questo caso la affronteremo con lo spirito di Young Chef, mettendo la notorietà del marchio a disposizione dei giovani talenti di moda e design, che assieme all’enogastronomia sono le tre dimensioni esplorate da S.Pellegrino. Il legame con il fine dining resta il cuore della marca, ma è evidente che c’è un collegamento tra questi tre ambiti e si chiama made in Italy”.
Intanto S.Pellegrino rilancia sul digital con un piano di investimenti che prevede di veicolare online, per il 2018, il 50% della spesa destinata alla comunicazione Italia. “In particolare – afferma Marini – stiamo spingendo molto su Fine Dining Lovers, la nostra piattaforma di contenuti, che ci assicura un notevole traffico organico. Siamo a 4 milioni di contatti annui in Italia e a 13 milioni nel mondo con gli utenti di Stati Uniti, Gran Bretagna e Italia ai primi posti per numero di contatti”.