Donnafugata, realtà siciliana fondata nel 1983, è la vincitrice per la categoria small cap vino nell’ambito della 17esima edizione di Pambianco Award leQuotabili. Un riconoscimento reso possibile dai risultati conseguiti dall’azienda negli ultimi anni, consistenti in un fatturato 2021, 2020 e 2019 rispettivamente di 31, 20 e 22 milioni di euro, con un ebitda al 27, 25 e 26 per cento. La quota export, nel 2021, ha raggiunto il 27 per cento. A confermare a Pambianco Wine&Food il buon momento dell’azienda è Josè Rallo, AD di Donnafugata.
Quali sono le tappe che hanno consentito di raggiungere questo riconoscimento?
Donnafugata è un’azienda familiare in moto perpetuo e il logo della donna con i capelli al vento è una metafora del suo spirito innovativo. Fin dagli albori, ci siamo impegnati per “produrre e comunicare qualità”. A Contessa Entellina mia madre Gabriella riduce le rese produttive e introduce i vitigni internazionali. Mio padre Giacomo ha la lungimiranza di organizzare l’azienda puntando sulle risorse umane. Nel 1989 investiamo a Pantelleria e nasce il pluripremiato passito Ben Ryé e, poco dopo, l’ingresso in azienda mio e di mio fratello Antonio apporta nuove competenze manageriali e impulso alla crescita. In questi anni Gabriella ispira l’artista Stefano Vitale e nascono le nostre rivoluzionarie etichette d’autore. Nel frattempo apriamo le cantine al pubblico e iniziamo a produrre il nostro rosso icona Mille e Una Notte. Nel 2002 con il Donnafugata Music & Wine, un progetto di degustazioni musicali, unisco la mia passione per la musica e il vino. Con la vendemmia 2016 inauguriamo le tenute sull’Etna e a Vittoria per valorizzare territori unici con nuove piccole produzioni di pregio. è il 2020, e con Dolce&Gabbana, uniti dall’amore per la Sicilia, diamo vita ad una collezione di vini ambasciatori del Made in Italy nel mondo. Nel 2022 otteniamo la certificazione Sostain Sicilia, il programma di sostenibilità per la vitivinicoltura siciliana.
Il modello de leQuotabili la ritiene una società con capacità di raccogliere capitale in Borsa. Cosa ne pensa dell’opportunità di aprire il capitale della società?
Siamo consapevoli di essere un’azienda quotabile, ma la raccolta di capitali in Borsa non è nelle nostre prospettive. Donnafugata è certa delle proprie capacità di autofinanziamento per realizzare gli investimenti già pianificati per i prossimi anni, coerentemente alle proprie strategie e ai propri valori. Questa è una visione che il Presidente del nostro CdA, Vittorio Ruggieri, ci ha aiutato a maturare con chiarezza e a definire le nostre strategie di medio-lungo periodo.
Come si è chiuso il 2022?
Il 2022 sta per chiudersi ancora con un incremento rispetto al 2021 che era stato il nostro anno migliore di sempre. Un trend reso possibile dall’incremento della superficie vitata.
Come vede la sua azienda nel 2023?
Il 2023 si presenta come un anno sfidante per tutte le incertezze internazionali. In questi anni di pandemia abbiamo imparato a rispondere in modo innovativo agli stravolgimenti di mercato. Sappiamo di dover monitorare l’andamento di tutte le nostre performance e i mercati focus; pertanto siamo pronti a rimodulare tempestivamente obiettivi e piani di azione. Ci avviciniamo al 2023 con uno spirito di ragionevole fiducia: l’aver ampliato e diversificato la nostra presenza all’estero ci permetterà di perseguire gli obiettivi di sviluppo.
Qual è la strategia dell’azienda per continuare a crescere?
Continueremo a investire sui fattori di successo di Donnafugata. Dal punto di vista produttivo, vogliamo crescere ancora nella qualità con l’acquisto di piccoli appezzamenti e vigneti di riconosciuto pregio, e rafforzare il nostro impegno sul fronte della sostenibilità. Lato comunicazione puntiamo a rafforzare la notorietà del brand, soprattutto all’estero, e con l’enoturismo a creare brand lover offrendo esperienze memorabili. Tutti gli obiettivi potranno essere raggiunti puntando su risorse umane sempre più qualificate.