Il consiglio di amministrazione di Doc Sicilia, rinnovato nei giorni scorsi, ha confermato Antonio Rallo, numero uno del gruppo Donnafugata, alla presidenza del consorzio di tutela. Resterà in carica fino al 2022 e sarà affiancato dai vicepresidenti Giuseppe Bursi e Filippo Paladino.
Al disciplinare di produzione del consorzio di tutela aderiscono ad oggi 453 imbottigliatori e oltre 7.800 viticoltori. Nel 2019 sono state prodotte 95 milioni di bottiglie, con un aumento del 19% rispetto alle 80 milioni dell’anno precedente. Crescono i vitigni autoctoni siciliani, malgrado la scarsa vendemmia del 2018, e si confermano campioni il Grillo e il Nero d’Avola.
Il nuovo consiglio di amministrazione è stato allargato a dodici componenti, tre in più rispetto al precedente mandato con Rallo alla presidenza. Ne fanno parte, oltre al presidente e ai due vice: Vincenzo Ampola, Gaspare Baiata, Salvatore Chiantia, Bernard Laurent De la Gatinais, Paolo Di Maria, Alessio Planeta, Letizia Russo, Alberto Tasca e Nicolò Vinci.
“Ringrazio il cda per la fiducia che mi ha rinnovato – ha dichiarato Rallo in una nota – e che, di fatto, testimonia il valore del lavoro corale svolto da tutti i componenti del Consiglio di amministrazione uscente. Continueremo a lavorare, con il supporto dei nuovi consiglieri, per lo sviluppo della Denominazione Sicilia con la massima determinazione possibile”.
L’assemblea del Consorzio, tenutasi il 28 febbraio, ha inoltre approvato il bilancio di esercizio del 2019 e il bilancio preventivo del 2020, un progetto per la certificazione della sostenibilità della viticoltura siciliana che sarà governato da una fondazione appositamente costituita e, infine, ha rinviato all‘1 gennaio 2022 l’introduzione delle fascette di Stato sulle bottiglie della Doc Sicilia.