Dopo più di dieci anni vissuti da amministratore delegato, prima a fianco del fondatore Bernardo Caprotti e poi con la figlia Marina e la vedova Giuliana, Carlo Salza è stato nominato presidente di Esselunga. L’incarico di CEO della società da 7,9 miliardi di ricavi nel 2018 (+2,1%) è stato affidato al direttore generale Sami Kahale, entrato un anno fa nell’azienda con sede a Limito di Pioltello (Milano) dopo aver ricoperto il ruolo di amministratore delegato per il Sud Europa in Procter & Gamble. La promozione avverrà entro la fine dell’anno.
Intanto la società ha archiviato un anno positivo: l’aumento delle vendite è stato superiore rispetto alla media di settore, poiché nella grande distribuzione la crescita si è fermata all’1,2 percento. L’utile netto è invece sceso da 306 a circa 289 milioni di euro (-6%). Lo scorso anno Esselunga ha investito 319,5 milioni di euro, di cui 290,4 in immobili, impianti e macchinari, aprendo un punto vendita a Pistoia e tre in area Milano (Porta Nuova, Famagosta e Vimercate). In evidenza il canale e-commerce, che ha superato i 236 milioni di vendite (+28,3% rispetto al 2017). Quest’anno Esselunga ha in programma nuove aperture a Genova, Mantova e Livorno. Nel business plan del periodo 2019-23 sono previsti due miliardi di investimento per sostenere progetti di crescita che dovrebbero portare il fatturato a quota 8,7 miliardi di euro al termine del periodo.
L’agenzia di rating S&P ha “promosso” i conti di Esselunga, affermando che la società “rimane uno dei retailer più competitivi nella sua area geografica relativamente di nicchia” e che i prezzi sono del 3% circa sotto la media di mercato. “I margini potranno gradualmente scendere a causa del calo delle spese dei consumatori e della forte concorrenza dei supermercati discount”, ha scritto l’agenzia di rating. La migliore performance finanziaria realizzata nel 2018 da Esselunga “sarà bilanciata dal rischio di un aumento del debito dovuto al piano di buyout degli azionisti di maggioranza e da condizioni di mercato potenzialmente peggiori”. Il piano in questione è legato all’avvio della procedura per liquidare Violetta e Giuseppe Caprotti, figli di primo letto del fondatore di Esselunga, che permetterà a Marina e alla madre Giuliana Albera Caprotti di salire al 100% di Supermarkets italiani, la holding che controlla il gruppo della grande distribuzione.