Per Conserve Italia il calo dell’horeca, dove il gruppo cooperativo bolognese opera come leader di mercato nell’ambito dei succhi di frutta, è stato compensato dall’incremento della gdo, permettendo alla società di chiudere l’esercizio fiscale 2019/20 sostanzialmente in linea con il precedente, a circa 900 milioni di consolidato. E se nel canale dei bar, soprattutto in ambito cocktail, tutto si è fermato (tranne che in estate, quando il business era decollato) a causa della pandemia, in grande distribuzione il problema è stato gestire il boom degli ordini per le verdure e i legumi a marchio Valfrutta e ancor più per le passate e i sughi dove, oltre a Valfrutta, il gruppo può contare sul brand Cirio. Questo perché nel 2019 la raccolta dei pomodori era stata particolarmente scarsa, a causa della nevicata tardiva del 5 maggio che aveva determinato un calo produttivo tra il 20 e 25% rispetto alla media attesa. Di conseguenza, quando durante il primo lockdown le famiglie italiane hanno iniziato a fare scorta di passate da mettere in dispensa, il management di Conserve Italia si è trovato a dover razionare le consegne di vasi e lattine di pomodoro.
Cosa succederà ora, soprattutto nel fuori casa? “L’estate 2020 è stata emblematica sotto tanti punti di vista – racconta a Pambianco Wine&Food il direttore marketing horeca del gruppo, Gabriele Angeli – perché da un lato ha rappresentato l’illusione dell’uscita dalla pandemia, che poi è svanita, e dall’altro il segnale che, non appena torneremo alla normalità, il nostro mondo riprenderà a correre. È una crisi grave ma congiunturale e non strutturale”. Ora si spera che in estate la ristorazione e il mondo della notte possano tornare a operare con continuità, ma le stime a livello nazionale per fine anno sono costantemente aggiornate e purtroppo virano sempre più in negativo. “A oggi si parla di un -22% a fine anno a livello nazionale, presupponendo una grande estate e un bel Natale. Si parte da un confronto davvero impietoso per il primo bimestre 2021 rispetto al ‘20, in particolare per gennaio che lo scorso anno aveva fatto segnare numeri quasi da mese primaverile in ambito beverage”, precisa Angeli.
Il 2020 peraltro era stato caratterizzato da un trend a due velocità. Operando sia nel food sia nel beverage, la divisione horeca di Conserve Italia ha osservato il crollo del secondo e la relativa tenuta del primo, grazie al delivery e all’asporto. “La ristorazione, in generale, è andata meglio dei bar. E la pizzeria, dove siamo ben inseriti con le passate di pomodoro, ha sofferto meno di altre attività, pur avendo comunque chiuso l’anno con risultati negativi”, afferma il direttore marketing. Tra gli stessi bar, esistono delle distinzioni: perdite contenute per gli specialisti dei caffè e delle colazioni, drammatiche per i cocktail bar e per il mondo after dinner. A livello geografico, le aree più penalizzate sono quelle turistiche e ad alta presenza di uffici.
La risposta di Conserve Italia è stata una immediata riorganizzazione della rete commerciale. “Se fino al 2020 la divisione horeca poteva contare su reti di vendita separate, con una divisione del food autonoma da quella del beverage, oggi ci stiamo riorganizzando con una divisione unica e funzionale al raggiungimento del nostro obiettivo di diventare una total horeca company”, precisa Angeli. A tal fine, Conserve Italia punta a rafforzare le nuove categorie di prodotto recentemente inserite, come quella delle bevande per la miscelazione dove ha rilanciato il marchio Bitter Salfa, e altre iniziative sono al vaglio della direzione strategica. “Fermo restando che non vogliamo potenziare troppo la gamma, perché la mission della società è valorizzare la materia prima conferita dai soci; peraltro, lo statuto aziendale ci vieta, ad esempio, di operare nell’ambito degli alcolici”. Un altro punto fermo della strategia è il potenziamento dell’export, da cui oggi dipende il 40% del fatturato consolidato, comprendente anche le società controllate francesi e spagnole: “All’estero è dove siamo cresciuti di più negli ultimi anni, con prospettive di sviluppo ancora importanti”, commenta Angeli.
Tra i nuovi progetti in cantiere, si attende il lancio di una linea di bevande funzionali a base di frutta. “Purtroppo il mondo dei succhi di frutta è stato demonizzato per la presenza degli zuccheri, e dico purtroppo perché da anni lavoriamo, con i nostri marchi, senza ricorrere a zuccheri aggiunti. Occorre però innovare per aumentare l’appeal dei succhi sul consumatore e dobbiamo tornare a parlare dei contenuti positivi del prodotto, con il supporto sia di comunicazione sia di innovazione”.