Poke House, la catena di fast food specializzati sul poké californiano (un piatto a base di pesce crudo fresco e colorato), accelera la sua crescita. E, pur in un anno difficile per la ristorazione come questo, annuncia un obiettivo ambizioso: 200 nuove aperture e l’ingresso in Francia e Regno Unito.
Per raggiungere questo traguardo, sotto il profilo degli investimenti finanziari, la società fondata nel 2018 da Matteo Pichi e Vittoria Zanetti, ha incassato un round di serie B da 20 milioni di euro guidato da Eulero Capital, con il sostegno di FG2 Capital e il reinvestimento di Milano Investment Partners (MIP). Si tratta del secondo round in due anni per Poke House, dopo quello da 5 milioni di euro chiuso nel giugno del 2020. Quel round era stato guidato proprio da Mip, che insieme ad altri investitori aveva acquisito così il 25% della società.
Attualmente Poke House ha all’attivo 30 insegne tra Italia, Portogallo e Spagna, un team di più di 400 persone e un fatturato atteso nel 2021 superiore a 40 milioni di euro. Malgrado la pandemia, la società è cresciuta, fino a raggiungere un valore d’impresa pari a 100 milioni contro i 20 all’epoca del primo round.