Cambio al vertice (con ritorno) in Collis Veneto Wine Group, la società agricola consortile di secondo grado con sede a Monteforte d’Alpone (Verona) che rappresenta oltre il 10% della produzione vitivinicola veneta. Il consiglio di amministrazione ha infatti indicato Pietro Zambon alla presidenza dopo le dimissioni di Giuseppe Massimo Ferro.
Per Zambon si tratta di un ritorno, dato che aveva già ricoperto la carica dal 2012 al 2018 (dopo esser stato presidente per dieci anni delle Cantine dei Colli Berici). Al suo fianco il vicepresidente Claudio Tamellini, nuovo presidente della controllata Cantine Riondo.
“Un giro di poltrone tra amministratori che sono già abituati a lavorare da anni in stretta sinergia all’interno del Gruppo, nelle due cantine fondatrici di Colognola ai Colli e dei Colli Berici”, fanno sapere da Monteforte d’Alpone, sede di Collis Veneto.
“I principi solidaristici e democratici che hanno ispirato nel dopoguerra la nascita delle società cooperative – rimarca Zambon – non sono più sufficienti per competere sui mercati mondiali. La mutualità deve accompagnare necessariamente la sostenibilità economica e ambientale e garantire un’adeguata remunerazione dei soci. Senza dimenticare il consumatore, che deve poter fruire di prodotti di qualità a prezzi accessibili”.
Con 2mila soci viticoltori attivi su 6mila ettari vitati tra Verona, Vicenza e Padova per un totale di 130mila tonnellate di uva prodotta e un milione di ettolitri di vino, Collis Veneto Wine Group ha chiuso il bilancio 2018/2019 con un fatturato di 84 milioni di euro e un margine operativo lordo di 5,1 milioni, concretizzando un utile netto di 1,5 milioni.
Il consorzio vitivinicolo di secondo grado, nato dall’accordo tra Cantina di Colognola ai Colli e Cantine dei Colli Berici di Lonigo, imbottiglia il 60% della produzione alle Cantine Riondo e il resto soprattutto nelle partecipate Cielo e Terra e Sartori.
di Giambattista Marchetto