Sale a 14 il numero dei consorzi vinicoli aderenti a Piemonte Land. È entrato infatti l’ultimo consorzio di tutela riconosciuto dal ministero per le Politiche agricole, quello della doc Pinerolese, e a questo punto è stato completato il quadro regionale, punto di arrivo di un processo iniziato nel 2011 su impulso della Regione Piemonte, per offrire un tavolo di confronto continuativo nel vino, individuando operatività e strategie di promozione comuni. “Un’esperienza fino ad allora mai realizzata in Italia, che ha visto la filiera vitivinicola confrontarsi con un modo nuovo di comunicare il proprio territorio”, ricorda Piemonte Land in una nota.
L’85% della produzione enologica piemontese è costituita da vini a denominazione d’origine, di cui 18 docg e 42 doc, prodotti da una ventina di vitigni autoctoni storici. I consorzi aderenti a Piemonte Land sono quelli di Alta Langa, Asti, Barolo Barbaresco Alba Langhe Dogliani, Brachetto e vini d’Acqui, Barbera d’Asti e vini del Monferrato, Caluso Carema Canavese, Colli Tortonesi, Colline del Monferrato casalese, Freisa di Chieri e Collina torinese, Gavi, Nebbioli alto Piemonte, Ovada, Pinerolese, Roero, a cui si aggiunge poi l’associazione Vignaioli piemontesi.
L’ultimo ingresso riguarda un consorzio di produttori operanti nelle colline attorno a Pinerolo, cittadina ai piedi del Monviso che si fregia di otto tipologie previste dal disciplinare di produzione, incentrate sui vitigni tipici piemontesi quali Barbera, Freisa, Dolcetto e Bonarda, e su alcune rarità enologiche, come il Ramie e il Doux d’Henry. Gli ettari attualmente rivendicati sono 30, per un totale di circa 100.000 bottiglie prodotte dalle 20 aziende associate.
Nel corso degli anni Piemonte Land ha preso parte alle principali fiere nazionali ed internazionali, attraversando ben 15 paesi target per il vino piemontese. Per il futuro Piemonte Land punta ad unire in modo ancor più indissolubile le denominazioni di origine al contesto che le circonda, valorizzandone gli aspetti culturali, umani e ambientali.
“Da oggi – afferma Filippo Mobrici, presidente del consorzio di consorzi piemontesi – possiamo finalmente sostenere che il vino piemontese è unito e si riconosce sotto la bandiera di Piemonte Land. Viene ripagato il lavoro di promozione del nostro territorio sviluppato a livello nazionale che internazionale, specialmente verso i mercati asiatici, nuova frontiera commerciale del vino. Il nostro obiettivo è quello di costruire un’immagine unitaria del Piemonte del vino nel rispetto delle diverse anime che lo compongono. Pur rimanendo libere le denominazioni di perseguire i loro obiettivi di sviluppo, è indispensabile creare un messaggio di sintesi, che ci consenta di comunicare ai nostri interlocutori internazionali i tratti distintivi del Terroir Piemonte”.