Pescaria gestisce l’emergenza spingendo sul food delivery, ma si prepara al momento della ripartenza dei consumi con due importanti aperture: la prima sarà su Roma, la seconda su Bologna. L’inaugurazione del ristorante di Roma, in via Leone IV° (zona Ottaviano-San Pietro), era stata inizialmente fissata per il 25 marzo, poi naturalmente l’evoluzione della situazione ha determinato uno slittamento dei programmi. Quanto a Bologna, è già stato firmato il contratto per la location di via Nazario Sauro, vicino al frequentatissimo mercato delle erbe. “E per il futuro stiamo sondando Firenze, Verona e Rimini”, anticipa a Pambianco Wine&Food Domingo Iudice, fondatore e socio della catena nata a Polignano a Mare (Bari) e cresciuta a Milano con due locali, a Torino e infine a Trani con il beach restaurant stagionale. Il tutto per un giro d’affari che nel 2019 ha raggiunto i 9 milioni di euro, in crescita del 20% rispetto ai 7,5 milioni dell’anno precedente.
Già prima che l’Italia fosse costretta a chiudere i locali, partendo dal nord, per l’emergenza Covid-19, Pescaria aveva potenziato il delivery, dove già opera in esclusiva con Glovo, entrando nella new dark kitchen milanese del gruppo specializzato nelle consegne a domicilio con una nuova formula: quella dedicata esclusivamente ai fritti. “Lavoriamo da due anni con Glovo, siamo tra i loro partner più performanti – afferma Iudice – e stiamo facendo un lavoro certosino per garantire un servizio elevato, infatti siamo sotto l’1% del tasso di lamentela. Sappiamo però che, per alcune cotture, il possibile ritardo delle consegne comporta un risultato qualitativo negativo nel delivery, e il fritto è una di queste cotture. Pertanto, abbiamo strutturato l’operazione con la dark kitchen di Glovo per far arrivare al massimo livello un fritto di pesce o di verdura. Apriamo così un nuovo mercato, che soddisferà chi ama il fritto ma non ama impuzzolentire la propria casa. E lo facciamo con una cucina dedicata, che non andrà in competizione con la clientela del locale”.
Quanto a Roma, Iudice parla dell’ingresso di Pescaria nella capitale con una formula che può ricordare il primo locale di Milano. “Porteremo la nostra selezione di crudi, ovviamente i panini, il fritto, ma non i primi di pesce perché le dimensioni del locale non ci consentono di effettuare tutto. Ci abbiamo impiegato molto per trovare a Roma una location adatta al nostro concept di cucina, senza pagare exit fee e buonuscite. Qualcuno dice che non è un locale idoneo, ma noi non vogliamo qualcosa di predefinito perché Pescaria porta innanzitutto un certo tipo di servizio, che a Roma ancora non c’è, dedicato a un pubblico che invece c’è e che ama osare”.