Lo scorso 31 marzo non aveva pagato la cedola semestrale sul minibond da 5 milioni di euro (con cedola 6,5%). Ora per Pasta Zara la situazione pare essersi ulteriormente aggravata e la società trevigiana ha chiesto al Tribunale di Treviso l’ammissione alla procedura di concordato preventivo.
All’origine delle difficoltà, secondo quanto riportato dal quotidiano La Tribuna di Treviso, ci sarebbe la crisi delle banche venete, che ha mandato in fumo il valore del pacchetto di azioni detenuto dalla famiglia Bragagnolo, proprietaria del pastificio con sede a Riese Pio X. La società ha chiuso il 2017 con una perdita di 25,7 milioni di euro, dovuta in parte alla svalutazione di partecipazioni in Veneto Banca e Banca Popolare di Vicenza per circa 9 milioni di euro, a fronte di un patrimonio netto crollato a 77,31 milioni e di un debito finanziario netto di poco meno di 200 milioni. Queste criticità finanziarie sono state accompagnate da un calo di fatturato, sceso dai 282 milioni di euro del 2015 ai 239 milioni del 2017. Nel frattempo, il 26 febbraio scorso, il consiglio di amministrazione della società aveva approvato la situazione economico-patrimoniale al 20 dicembre del 2017, completa di una nota integrativa e della relazione del revisore legale dei conti al fine di programmare una rateizzazione dei contributi previdenziali non versati nell’anno 2017.
In attesa che il Tribunale trevigiano si pronunci sulla richiesta, l’attività aziendale proseguirà negli stabilimenti di Riese, Muggia (Trieste) e Rovato (Brescia), per un totale di circa 500 dipendenti. La pasta a marchio Zara è distribuita prevalentemente all’estero, tant’è che il pastificio della famiglia Bragagnolo si era imposto come case history per la sua quota predominante (oltre il 90%) di produzione made in Italy destinata ai mercati internazionali, potendo contare su due filiali negli Usa e in Medio Oriente. Inoltre, nel 2016, Pasta Zara aveva acquistato una partecipazione di poco inferiore al 30% del capitale sociale di Ghigi 1870, altro storico pastificio con sede nel Riminese.