“Un miliardo di euro circa. E’ questa la cifra che quantifica il Vino Nobile di Montepulciano tra valori patrimoniali, fatturato e produzione”. Così Andrea Rossi, presidente del Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano, annuncia il valore delle denominazioni tutelate, che comprendono anche le due Doc Rosso e Vin Santo.
Nel 2022 i volumi di vendita del consorzio – che conta circa 270 soci, di cui 80 imbottigliatori – hanno registrato una crescita sul 2021 con 7,1 milioni di bottiglie di Vino Nobile (+6% sul 2021) e 2,8 milioni di Rosso di Montepulciano (+7,7 per cento). La produzione vitivinicola si attesta su un valore medio annuo di circa 65 milioni di euro, calcolando che circa il 70% dell’economia locale è indotto diretto del vino. “Una cifra importante per un territorio nel quale su 16.500 ettari di superficie comunale, circa duemila ettari sono vitati. Di questi 1.208 sono iscritti a Vino Nobile di Montepulciano Docg, mentre 324 gli ettari iscritti a Rosso di Montepulciano Doc”.
Il 2023 chiude il primo semestre però in calo sia per il Nobile (-17%) che per il Rosso (-13%), “una tendenza che caratterizza quasi tutto il vino toscano dovuto al valo delle vendite nei canali Gdo (effetto post-COVID) ancora non riassorbito dal canale Horeca”, aggiunge il presidente. Cresce però negli ultimi anni la vendita diretta in azienda che nel 2022 ha ormai superato il 30 per cento.
A livello geografico, il mercato domestico pesa per il 32% delle bottiglie in commercio, mentre l’export raggiunge il 68%, dividendosi a metà tra Europa e paesi extra Ue. In America (tra Nord e Sud) va il 35% dell’export, mentre in Europa il 30%. “La Germania continua ad essere il primo mercato del Nobile con il 37% della quota e troviamo in continua crescita, anche rispetto al 2022, gli Stati Uniti, che arrivano a rappresentare il 27% dell’export del Vino Nobile di Montepulciano”, continua Rossi. “Un dato davvero significativo è la fetta di mercato del Vino Nobile di Montepulciano a marchio bio che nel panorama italiano vale il 42% delle vendite, mentre a livello internazionale rappresenta oltre il 70%”.
“Il nostro obiettivo di medio termine è sicuramente quello di far crescere il valore dei nostri vini e a questo proposito il progetto Pieve potrà essere un volano importante”. Per raggiungere il goal, il consorzio punta su attività di promozione quali fiere e momenti di formazione e informazione, sia sul mercato domestico, che fuori. In questa ottica “abbiamo organizzato a giugno un grande evento proprio nel cuore del nostro borgo, Piazza Grande, con grande cucina e grandi ospiti. Il Vino Nobile di Montepulciano e la Favola di Orfeo, questo il titolo di una iniziativa che è nata per consolidare il rapporto tra soci e consorzio”.
La sostenibilità si posiziona al centro dei progetti di sviluppo del consorzio, che ha conseguito lo scorso anno la certificazione Equalitas. Si tratta di una vera e propria “filosofia produttiva seguita da tutti i produttori di Vino Nobile di Montepulciano”, aggiunge il presidente. Oltre al lato ambientale del concetto di sostenibilità, “guardiamo anche a quello socio economico e storico. Ottenere il marchio Equalitas vuol dire infatti sposare una linea produttiva che parte dal rispetto assoluto per il territorio d’origine, inteso come rapporto etico con il personale delle aziende, con la comunità che valorizziamo attraverso opere di restauro da un lato, come la Fortezza di Montepulciano, ma anche la realizzazione di opere utili alla collettività come piantare un bosco di piante toscane (oltre 1400 esemplari)”. Un altro elemento su cui il consorzio posa l’attenzione in questo contesto è l’educazione da dare soprattutto “ai più piccoli, non tanto al vino, quanto proprio al rispetto del nostro ambiente lavorativo. Insomma, un marchio che oltre ai benefici commerciali, ha soprattutto la particolarità di rappresentare per noi una nuova visione imprenditoriale”.
Il consorzio, intanto, sta lavorando per ottenere l’approvazione del disciplinare del nuovo Vino Nobile di Montepulciano, Pieve, un “progetto che sta già andando avanti nelle nostre cantine e che ormai speriamo possa realizzarsi con l’uscita in commercio delle prime etichette già dal 2025 grazie alla retroattività”, conclude Rossi. “Questa iniziativa fa parte di un percorso che coinvolge altre attività, a partire dalla promozione che anche nel 2023 stiamo portando avanti sia in ambito nazionale, ma soprattutto internazionale con già diversi viaggi tra Canada, Usa e Giappone in attivo”.
Attività realizzata con il contributo del Masaf, ai sensi del decreto direttoriale n. 553922 del 28 ottobre 2022 (cfr. par. 3.3 dell’allegato D al d.d. 302355 del 7 luglio 2022)