Il 2018 è stato un anno complesso per il comparto della frutta secca e Noberasco, azienda focalizzata sulla fascia alta di prodotto, si è dovuta “accontentare” di chiudere attorno ai 126 milioni di euro, dieci in meno del 2017. Tuttavia i fattori congiunturali non dovrebbero frenare la crescita a medio termine e Mattia Noberasco, rappresentante di quarta generazione e amministratore delegato dell’azienda ligure, ha in programma di superare quota 150 milioni di euro entro tre anni, potenziando la linea a marchio proprio e riducendo gradualmente il fatturato private label.
Le complicazioni dell’ultimo anno derivano da una doppia criticità nell’ambito delle materie prime. Il raccolto di fichi, prodotto dove Noberasco è leader con oltre il 40% delle quote di mercato, è stato particolarmente avaro nell’emisfero nord, e purtroppo in quello australe non esiste una produzione sufficiente per compensare lo shortage boreale registrato soprattutto nel bacino del Mediterraneo. Al contrario, l’abbondanza di noci ottenute in California ha causato una contrazione dei prezzi che è ricaduta a valle della filiera. Questa contrazione ha convinto l’azienda a rinunciare a diverse commesse private label per uscire dalla morsa dei prezzi al ribasso.
“Da oltre cinquant’anni siamo inseriti nelle forniture a marca privata – spiega Noberasco a Pambianco Wine & Food – e abbiamo sempre considerato questo canale distributivo come una risorsa, non come una minaccia. Tuttavia, essendo posizionati in alto e puntando sulla qualità, non possiamo essere presenti anche nel cosiddetto primo prezzo; così restiamo legati a chi ci dà valore, nella logica di una selezione naturale. Il private label completa il servizio offerto ai nostri clienti della grande distribuzione”.
Al tempo stesso, Noberasco sta potenziando l’horeca innovando l’offerta e inserendosi sempre più nei prodotti presenti nei bar e nel canale travel, dove ha rapporti ormai consolidati con catene quali Autogrill, Mychef e Chef Express, oltre al circuito dei duty free. “La concorrenza aumenta, come dimostra ad esempio l’inserimento di Perfetti con la monodose di frutta secca a marchio Fruittella, e noi rispondiamo cercando di fare sempre meglio, rendendo difficilmente replicabile ciò che sappiamo fare, soprattutto nell’ambito del fuori casa”, sottolinea l’AD.
Il piano di sviluppo per Noberasco è innanzitutto internazionale. L’azienda dispone di una filiale in Francia e ha avviato un programma di crescita mirato per il sud Germania e per altri Paesi del nord Europa, focalizzato sulla nicchia. “Presidieremo la fascia premium, dove ci sono ottime opportunità. In Germania, il giro d’affari della frutta secca è di 1,6 miliardi di euro, il doppio dell’Italia; fare il 2% di questa massa si traduce in un buon fatturato. Staremo lontani dal mainstream, presidiato da private label o marche locali molto forti. E crescendo all’estero compenseremo la graduale diminuzione del private label”.