La rivolta dei rider porta all’indipendenza. Alcuni di quelli che sono divenuti i protagonisti nel settore della delivery, stanchi delle precarie condizioni a cui sono sottoposti (dalle paghe basse alle scarse tutele), si sono infatti riuniti per creare un servizio proprio. A Firenze, infatti, Duccio D’Agnano, Luca Manetti, Salvatore Micciché, Nadim Hammami, Simone Di Giulio, Alessandro Fabbri e Mahmad Bakro, hanno fatto squadra per creare Robin Coop, la prima cooperativa di delivery a tutto tondo interamente posseduta e gestita dagli stessi fattorini e la cui anima principale è Robin Food, che avrà il compito di consegnare i piatti dai ristoratori ai consumatori.
L’obiettivo? “Creare una realtà sostenibile a 360 gradi”, si legge sul sito della cooperativa. “Vogliamo offrire salari migliori e condizioni dignitose ai lavoratori, minori costi per i ristoratori e un servizio che sappia essere sempre puntuale, economico e rispettoso dell’ambiente”. Inoltre, “il delivery è un mercato in enorme espansione, e non riteniamo giusto che questi profitti vadano ad arricchire paradisi fiscali esteri anziché rimanere qua, nella comunità che li genera”.
“Noi di Robin Food sappiamo cosa vuol dire essere un rider”, fanno sapere sapere i fondatori. “Vuol dire conoscere le caratteristiche di ogni prodotto trasportato, essere sempre consapevoli che un movimento sbagliato o una distrazione possono danneggiare la consegna o mettere in pericolo la nostra incolumità”. Per questo, ai rider che entreranno a far parte del team verrà offerto: un corso sul codice stradale, un corso haccp alimentare, per garantire che le norme igieniche siano rispettate, periodo di prova affiancati da un rider esperto.
Come riporta Il Gambero Rosso, la paga per i rider non andrebbe al di sotto dei 9 euro l’ora, il sistema a cottimo verrebbe abbandonato e per i ristoratori le commissioni sarebbero intorno al 30 per cento.
Negli scorsi mesi, infatti, sono state molteplici le proteste da parte dei rider che richiedevano maggiori tutele sul lavoro. Un ‘lieto fine’ è arrivato, per esempio, dalla consociata italiana di Just Eat, parte di Just Eat Takeaway.com, che ha infatti raggiunto un accordo con le organizzazioni sindacali Filt Cgil, Fit-Cisl e Uil Trasporti per il primo contratto collettivo aziendale per inquadrare i rider nel ccnl del settore Logistica, Trasporto, Merci e Spedizioni che sarà applicato a tutti i rider dipendenti.