Un accordo tra Noberasco, Coldiretti e Società Italiana Sementi (gruppo agroindustriale Bf-Bonifiche Ferraresi) ha dato il via alla rinascita della filiera dell’arachide italiana. La presentazione è avvenuta la scorsa settimana alle porte di Bologna. Quest’intesa rappresenta l’occasione per il rilancio della coltivazione di un prodotto la cui domanda oggi sul mercato italiano è quasi interamente coperta da origini estere, con le arachidi importate generalmente da Israele, Egitto e Stati Uniti d’America.
Secondo le parti che hanno dato il via all’operazione, una filiera dell’arachide nazionale presenta un enorme potenziale di sviluppo e vedrà nei prossimi anni tutto il comparto impegnato a riattivare gli aspetti agricoli e industriali necessari a rispondere ad una richiesta dei consumatori che si preannuncia di grande valore e che potrebbe portare alla coltivazione di oltre trentamila ettari sul territorio.
Ettore Prandini, presidente di Coldiretti, ha ricordato che: “Il consumo di frutta secca da parte degli italiani è raddoppiato negli ultimi dieci anni, raggiungendo i tre chili a testa. Questa iniziativa di filiera va dunque nella giusta direzione e rappresenta un modello da seguire anche per altri settori”.
La scelta di presentare l’accordo in Emilia Romagna è legata al territorio nel quale dovrebbe essere più sviluppata la coltivazione di arachidi, in particolar modo nella zona del Ferrarese.
“Vogliamo creare – ha affermato Mattia Noberasco – una linea di prodotti made in Italy e grazie a questi accordi di filiera perseguiamo il nostro impegno di educare a stili alimentari salutari il consumatore, che sempre di più vuole essere ed è parte integrante di scelte consapevoli che partono dalla terra fino ad arrivare alla spesa, quindi alla tavola”.