Un pezzo di storia dello Champagne è stato recuperato dopo un lungo restauro conservativo. Il primo nucleo delle cantine Moët & Chandon a Epernay risale al 1743. Claude Moët, il fondatore, le acquistò in Faubourg de la Folie, ora conosciuta come Avenue de Champagne: da allora il sito è stato oggetto di scavi e acquisizioni di terreni confinanti, fino a raggiungere oggi i 28 chilometri di estensione. Le cantine ospitano, oltre alle bottiglie di metodo classico in lavorazione, alcuni importanti cimeli, come la Napoleon Cask che fu offerta da Napoleone Bonaparte a Jean-Remy Moët durante una delle sue visite e la targa commemorativa della terza visita dell’imperatore francese nel 1807. L’obiettivo del recupero non è soltanto legato al prestigio della maison controllata da Lvmh, ma anche in chiave enoturistica. Il turismo del vino è un settore su cui l’economia francese sta investendo con decisione, sostenuta dal governo che durante l’ultima edizione di Vinexpo a Bordeaux ha annunciato, tramite il ministro degli Esteri Laurent Fabius, la creazione di un fondo controllato dallo Stato per finanziare, tra le altre cose, l’enoturismo di alta gamma, puntando su regioni chiave quali Borgogna, Languedoc, valle del Rodano, Bordeaux e naturalmente la Champagne, recentemente entrata a far parte del patrimonio mondiale dell’Unesco. “Il lungo e accurato restauro conservativo, durato oltre un anno, è stato eseguito perseguendo due obiettivi primari: la forte volontà di rispettare e superare gli standard ufficiali e la necessità di salvaguardare questi luoghi unici e leggendari”, riporta una nota di Moët & Chandon. Il Cour d’Honneur, gli storici saloni Impérial e Jean-Remy e la boutique sono stati impreziositi e rinnovati per offrire ai visitatori un’esperienza esclusiva, fedele allo spirito della maison.