Correva l’anno 1993 quando fu siglato l’accordo tra Gruppo Meregalli e Champagne Bollinger. La cantina al tempo era considerata uno dei tre grandi nomi della Champagne e grazie alla determinazione di Giuseppe Meregalli, oggi presidente dell’omonimo gruppo, la realtà italiana riuscì a conquistare la fiducia della maison sbaragliando la concorrenza.
Nel tempo Gruppo Meregalli ha contribuito a conferire alla maison il prestigio sul mercato italiano introducendo Bollinger nei più rinomati ristoranti e punti vendita del Paese, creando così un vero e proprio brand. Oggi, tra i distributori di Champagne Bollinger, l’Italia si colloca al terzo posto per quantità e al primo posto delle etichette premium sul totale distribuito a livello internazionale. Nel Bel Paese, infatti, arrivano 220mila delle 2,8 milioni bottiglie prodotto da Bollinger, le quali vengono distribuite a circa quattromila clienti che apprezzano soprattutto la Special Cuvée, che è la referenza più venduta, e la R.D., la referenza più richiesta la cui disponibilità dipende delle allocazioni vendemmiali.
“In questi 30 anni – spiega Giuseppe Meregalli – abbiamo lavorato fianco a fianco con uno spirito di fiducia e questa fiducia reciproca continua anche con le nuova generazione: Marcello, Corrado e il loro team”. Gli obiettivi sono quindi condivisi e chiari, aggiunge il DG del gruppo Corrado Mapelli: “concentrarsi sul posizionamento sempre più alto e profilato: più che aumentare il numero di bottiglie distribuite, lavorare su una distribuzione capillare e coerente, individuando una clientela che riesca a comprendere e interpretare al meglio questo champagne gourmand, che riesca a comprendere ciò che distingue Champagne Bollinger e trasferire queste differenze ai consumatori”.
La sfida per il futuro? “Mantenere lo spirito familiare per una collaborazione a garanzia della tutela del prodotto e del mercato”, conclude Mapelli.