Novemila presenze, più di 700 produttori, oltre 330 etichette nella The Winehunter Area, 34 bottiglie sciabolate, oltre 50 eventi (16 materclass, un summit, sette talks, due presentazioni di libri), 19 chef ospiti e 2.500 piatti preparati in shoowcooking. Sono questi i numeri della 31esima edizione di Merano WineFestival, andata in scena dal 4 all’8 novembre.
Particolare spazio è stato riservato, durante la kermesse, ai vini della Georgia e alle regioni Abruzzo e Campania quali modelli di viticoltura e sostenibilità in Italia. Il green è infatti stato protagonista grazie all’appuntamento Naturae et Purae, il focus sui vini biologici, biodinamici, naturali, orange, il cui tema quest’anno è stato “Wine Resilience – Spiriti Estremi” – Dalle isole del mediterraneo a quelle dello spirito sulla viticoltura estrema e i vini marittimi con un focus di wild cooking dedicato allo stoccafisso.
Nel corso della manifestazione sono poi stati assegnati diversi premi: il Premio Godio, conferito allo chef Martino Rossi del Rifugio Fuciade, in onore di Giancarlo Godio, primo chef in Italia ad aver ottenuto la stella Michelin e ambasciatore di una cucina basata sul territorio; Nel Segno di Zierock, Il Premio 2022 assegnato a Thomas Niedermayr, per i suoi vini ispirati ai principi di natura; il premio Emergente Sala, istituito da Luigi Cremona e Lorenza Vitale e dedicato ai giovani professionisti emergenti, che ha premiato: Luca Princiotto del Ristorante La Montecchia; Marika Azzariti del Ristorante Pellico 3 Milano, Antonio Gilli del Ristorante Malga Panna e Alessia Chignoli del Relais Chateaux Villa Crespi. Inoltre, nell’ambito del contest Itinerari Miscelati il premio The WineHunter Globe Platinum nella categoria drink è stato assegnato a Simone Baggio dell’Alchimista e nella categoria cocktail ad Antonio Ferrara di Aman.