Primi scambi condizionati dall’incertezza borsistica generale per il titolo di Masi Agricola, che dal debutto a 4,60 euro (prezzo di collocamento) di martedì 30 giugno ha perso leggermente terreno nei primi due giorni di scambi, chiudendo la seconda giornata a 4,47. Il presidente Sandro Boscaini, presente alla cerimonia di avvio delle negoziazioni, ha affermato: “Oggi Masi entra in Borsa e condivido con famigliari, azionisti e collaboratori un’emozione che è ancora più forte perché vissuta da gente, come siamo noi, abituata al mondo della terra, al contatto con la natura, al servizio del vino, un prodotto che più di ogni altro porta i segni della cultura del territorio. Tutti i valori che Masi intende mantenere inalterati, rimanendo in quella ristretta cerchia di grandi brand del vino italiano”. Boscaini e l’amministratore delegato Federico Girotto, come anticipato a Pambianco Wine, hanno confermato l’intenzione di procedere ad acquisizioni nei prossimi mesi, scegliendo aziende operanti nel Triveneto, con lo stesso livello reputazionale di Masi Agricola e degli altri brand partner (Bossi Fedrigotti e Serego Alighieri) e dotati infine di una buona marginalità per non diluire quella attuale. L’ammissione del titolo sul listino Aim Italia è avvenuta a seguito del collocamento istituzionale rivolto esclusivamente a investitori qualificati italiani ed istituzionali esteri di 6,4 milioni di azioni, di cui oltre 4,3 milioni derivanti dall’aumento del capitale societario e le rimanenti dalla vendita della quota in possesso del fondo Alceo. Il flottante è pari al 20% del capitale sociale, mentre la famiglia Boscaini, come anticipato, ha mantenuto saldamente il controllo delle proprie quote. Il collocamento di Masi Agricola è stata la più grande operazione di raccolta di capitali mai completata su Aim Italia; la domanda complessiva generata è stata pari a 1,3 volte il quantitativo offerto, proveniente per il 55% da 25 investitori italiani e per il restante 45% da 32 investitori esteri. Il gruppo Masi ha fatturato nel 2014 circa 60 milioni di euro con un Ebitda margin del 30% circa.