Masi Agricola cresce nei primi tre mesi dell’anno, mettendo a segno un risultato superiore anche ai livelli pre-pandemia. L’azienda vitivinicola radicata in Valpolicella Classica ha infatti registrato, nel Q1, ricavi a quota 13,71 milioni di euro, contro i 12,99 milioni del 2020 (pari quindi a una crescita del 5,5%) e i 13,32 milioni del 2019. A contribuire a questo risultato c’è soprattutto l’Italia, il cui aumento del 16% ha fatto da contraltare al -8,4% registrato dagli altri Paesi europei, “penalizzati dal canale Duty Free e Travel Retail”, come specifica l’azienda. Le Americhe, di contro, aumentano del 2,6%, mentre l’area resto del mondo raddoppia, apportando oltre 500 migliaia di euro all’incremento complessivo.
“Va altresì registrato che in termini di ricavi il primo trimestre 2021 avrebbe potuto registrare un dato ancora migliore – spiega Masi – ma purtroppo la performance nelle spedizioni è stata drasticamente penalizzata dalla carenza di disponibilità di containers e in generale da una complicata situazione logistico-organizzativa generale dei trasporti internazionali”. Questo ha fatto sì che non potessero essere spediti oltreoceano ordini richiesti entro fine marzo per un totale di circa 600 migliaia di euro, “considerando i quali l’incremento dei ricavi rispetto al controperiodo sarebbe stato pari a oltre il 10%, e a oltre il 7% il miglioramento sul primo trimestre 2019”.
L’ebitda è risultato pari a 2,4 milioni di euro (contro i 2,25 dell’anno prima) con un leggero aumento anche dell’ebitda margin (dal 17,3% al 17,5 per cento). La performance di questo indicatore non è ancora ritornata esattamente al 2019, pur posizionandosi sostanzialmente in linea, “principalmente per una penalizzazione (verso sia il 2020, che il 2019) di circa 2,5 punti percentuali a livello di margine industriale lordo, derivante da un rilevante cambiamento del mix venduto nel primo trimestre 2021, con una crescita dell’incidenza dei c.d. Top Wines (vini con retail price superiore a 25 euro), che presentano costi storici più elevati della media, poiché acquisiti in vendemmie con prezzi delle materie primi più onerosi”. Al 31 marzo, l’indebitamento è negativo per 4,944 milioni ma in miglioramento.
Per quanto riguarda il secondo trimestre 2021, “occorre commentare in modo estremamente favorevole l’andamento dei ricavi, il cui trend si sta attestando su livelli marcatamente superiori a quelli del primo trimestre”. Nonostante ciò, va registrata “una componente temporanea di difficile stimabilità, derivante dall’elevata propensione dei mercati, soprattutto quelli oltreoceano, ad anticipare gli ordini di acquisto per fronteggiare le accentuate difficoltà dei trasporti internazionali. La normalizzazione di tale propensione potrebbe pertanto portare a un futuro storno del trend in essere”, conclude Masi.