Detassare le mance ai lavoratori di strutture ricettive e ristoranti così da ‘premiare’ il merito e favorire l’occupazione. È quanto contenuto all’interno della bozza del disegno di legge di Bilancio 2023, all’articolo 13, in cui viene proposto di abbassare la tassazione sulle mance al 5 per cento. Finora, infatti, le mance sono soggette all’Mance ai camerieri, verso la tassa al 5%
Nella bozza si legge infatti che nelle strutture ricettive e negli esercizi commerciali che offrono servizi di somministrazione di pasti o bevande, “le somme destinate dai clienti ai lavoratori a titolo di liberalità”, anche attraverso mezzi di pagamento elettronici, “costituiscono redditi da lavoro dipendente e, salvo espressa rinuncia scritta del prestatore di lavoro, sono soggette a una imposta sostitutiva dell’imposta sul reddito delle persone fisiche e delle addizionali regionali e comunali pari al 5 per cento, entro il limite del 25 per cento del reddito percepito nell’anno per le relative prestazioni di lavoro”.
“È un segnale piccolo – afferma all’Ansa la ministra del Turismo Daniela Santanchè, sostenitrice della proposta – ma che fa capire che chi svolge il proprio lavoro bene e con merito, questo governo lo vuole premiare e aiutare, non certo punire”. Finora “le mance dei camerieri avevano la stessa tassazione del lavoro dipendente, invece ora c’è una tassazione del 5 per cento. Eravamo l’unico Paese in cui le mance erano tassate. Anche questo va nello spirito del merito, chi fa bene il proprio lavoro e la mancia è una gratificazione del lavoro fatto bene”.
Lo scorso settembre anche il presidente francese Emmanuel Macron aveva annunciato la detassazione delle mance pagate con mezzi elettronici al fine di stimolare l’occupazione in un settore in cui si registrano forti carenze di personale.