Lungarotti presenta a Vinitaly il suo primo vino biologico, ribattezzato ILBIO, e archivia il 2016 con un incremento del 2% a circa 8 milioni di ricavi, mantenendo un trend di crescita single digit che complessivamente ha spinto le vendite negli ultimi quattro anni del 15 percento.
L’Italia si conferma primo mercato dell’azienda di Torgiano (Perugia) con una quota di circa il 60% sulle vendite totali. Sorprendentemente, l’aumento del fatturato dipende proprio dal mercato interno, che sale del 2,6%, mentre sul versante dell’export le principali soddisfazioni arrivano dalla Germania, primo mercato estero di destinazione, in crescita del 7,7%, a testimonianza del fatto che l’azienda guidata da Chiara Lungarotti è riuscita a guadagnare terreno nei suoi mercati consolidati.
Tra le aree da esplorare va segnalato il decollo del Canada, in crescita di oltre il 75%, e lo sviluppo negli Stati Uniti (+27,4%) per effetto del cambio di importatore avvenuto a metà dello scorso anno. Tra i vini, sono stabili il Rubesco e il Torre di Giano, mentre aumentano le vendite (+5%) del Sagrantino di Montefalco.