Il lato oscuro dell’export di bollicine italiane in Gran Bretagna è il prezzo. Secondo l’analisi pubblicata da Corriere Vinicolo, testata di Unione Italiana Vini, le importazioni britanniche di spumanti italiani nel corso del primo semestre 2015 sono aumentate del 47% in volume, crescita record, ma a un prezzo medio al litro che è mediamente diminuito di oltre il 15 percento. La fase involutiva, sostiene il sito di informazione, riguarda anche il “fenomeno” Prosecco, che fa segnare il +45% in volume (170 mila ettolitri), ma non va oltre il +19% in valore (38 milioni di sterline), per un prezzo medio di 2,25 sterline al litro che corrisponde a un calo nominale del 18% e reale dell’8% rispetto alle quotazioni 2014. In totale, il giro d’affari dell’export di spumante italiano in Gran Bretagna nel primo semestre è pari a 62 milioni di sterline (+24,8%), con un prezzo medio di 2,10 pound al litro. La fase involutiva è persistente, anche al di fuori delle bollicine, con variazioni trimestrali negative nell’ordine del 10% da ormai il 2013 e che ha determinato una flessione dei prezzi di acquisto del Pinot grigio, uno dei prodotti italiani preferiti, del 26% (16% in valore reale).