In due anni, il contributo della filiera della birra italiana alla crescita della ricchezza e al benessere del nostro Paese – il cosiddetto valore condiviso – è aumentato di 1 miliardo di euro (+12,9%), passando da 7.834 miliardi a 8.863 miliardi di euro, equivalente allo 0,51% del Pil italiano. Ad affermarlo sono i dati diffusi dall’Osservatorio Birra con la presentazione del 2° Rapporto “La creazione di valore condiviso del settore della birra in Italia” realizzato da Althesys per conto della Fondazione Birra Moretti.
Nel paragone con altri comparti del made in Italy, secondo quanto riporta lo studio, la ricchezza generata dalla birra è di poco superiore al fatturato dei salumi (8 miliardi di euro), pari a poco meno della metà (47%) del valore della produzione di bevande nazionale, che ammonta a 18,9 miliardi, è pressoché pari alla produzione vinicola (stimata in 9,5 miliardi nel 2017) e rappresenta il 186% del valore produttivo di soft drink e acque minerali (stimato in 4,8 miliardi). Il settore, considerato come filiera, occupa oltre 90 mila persone con un aumento di seimila posti negli ultimi due anni.
Per calcolare il valore condiviso, lo studio ha analizzato tutte le fasi della filiera della birra (approvvigionamento materie prime, produzione, logistica, distribuzione e vendita), considerando gli effetti diretti (valore aggiunto, contribuzione fiscale, occupazione, ecc) delle attività dell’industria birraria italiana, quelli indiretti e indotti, le ricadute degli investimenti pubblici.
La leadership regionale spetta indubbiamente alla Lombardia con quasi 2,7 miliardi di euro, pari allo 0,62% del PIL regionale e al 25,5% del totale del valore condiviso della birra italiana. Nei territorio lombardo operano 137 aziende, tra grandi imprese e micro birrifici, rispetto agli 80 del Piemonte, ai 74 del Veneto e ai 63 della Toscana, per una produzione annuale di quasi 4 milioni di ettolitri di birra nel 2017.
Distinguendo all’interno della filiera, il valore condiviso relativo alle forniture di materie prime è salito dai 273,3 milioni del 2015, ai 391,3 milioni di euro (+45%), la distribuzione e la vendita invece sono cresciute da 6.041 a 6.856 milioni di euro (+13,5%). Particolarmente significativa è la performance dell’horeca, cresciuto da 4.859 a 5.661 milioni di euro arrivando a rappresentare il 64% del totale del valore condiviso della filiera birra contro il 58,5% del 2015. I valori dell’off-trade, relativi ai consumi casalinghi, si mantengono invece stabili: erano 1.907,7 milioni nel 2015, sono stati 1.194,5 milioni nel 2017.